Una manifestazione, organizzata e autorizzata, per chiedere al Governo di fare un passo indietro sulla chiusura dei ristoranti alle 18 e l’intervento economico immediato per il settore della ristorazione. È quanto annuncia Giovanbattista Zangara, presidente Fiepet Confesercenti Umbria. “Lunedì 2 novembre saremo in piazza Italia, alle 10.30 per protestare contro la chiusura dei locali alle 18 e per fare delle proposte – dice Zangara – il nostro settore è già stato pesantemente colpito dalla prima chiusura, con questa decisione molti non riapriranno più. Per questo chiediamo di rivedere gli orari di chiusura, posticipandoli a mezzanotte. In questa iniziativa abbiamo cercato il imo coinvolgimento, chiamando anche Confartigianato, Assoturismo e gli albergatori”. Secondo il presidente Zangara la chiusura dei locali colpisce non solo i proprietari, ma anche i dipendenti e le loro famiglie, i rappresentati e i fornitori. “Abbiamo sostenuto spese per adeguare i locali alle norme, distanziare i tavoli,usare le mascherine e fornire l’igienizzante – prosegue Zangara – I clienti sono stati molto rispettosi delle norme e i dati sui contagi ci dicono che i ristoranti sono sicuri. Invece che colpire tutti indistintamente si sarebbe dovuto intervenire su chi non rispetta le regole e provoca assembramenti. Magari più controlli avrebbero consentito di differenziare tra chi ha lavorato in sicurezza e chi no. Il virus c’è, ma chiudere tutto non è la soluzione: moriremo prima di fame che di malattia”.
Quella di Fiepet è una proposta “sana e costruttiva” che mira anche a garantire la sicurezza dei cittadini: “Se lasciassero aperti i ristoranti, nel rispetto di tutte le regole sanitarie – prosegue Zangara – si eviterebbero anche gli assembramenti familiari o simili. Il ristorante si può controllare, nelle case private chi andrà a verificare che non ci si una festa?”. Fiepet Confesercenti Umbria chiede anche di azzerare il 2020 a livello fiscale.
“A novembre dovremmo pagare diverse incombenze fiscali, ma è impossibile visto che abbiamo incassato pochissimo in questi mesi – fa notare il presidente Zangara – Il nostro anno fiscale sarà pari a zero, se non in rosso. Per questo chiediamo un intervento a sostegno della categoria e delle partite Iva, un anno fiscale bianco per poter ripartire l’anno prossimo. L’ipotesi di spalmare in tre anni il debito con l’erario è improponibile e insostenibile. Potremmo proporre uno sciopero fiscale, ma sembrerebbe che non vogliamo pagare, quando la realtà è che molti non possono pagare. In questo senso attendiamo gli aiuti economici più volte annunciati”.
La Fiepet Confersercenti Umbria ha anche una richiesta alla presidente Tesei: “Ritirare l’ordinanza che vieta l’asporto di bevande alcoliche dopo le 18 – dice ancora Zangara – Sarebbe un modo per alzare l’importo dello scontrino: il cliente ordina da mangiare, ma anche una birra o una bottiglia di vino da portare via, non da consumare all’esterno. Un modo per aiutare i locali. Altrimenti non ci sarà un nuovo anno”.