Vogliamo parlare di appuntamenti elettorali? Forza Italia fa sapere che c’è, che per le europee il candidato è Antonio Tajani, uno che le questioni ternane le ha sempre seguite da vicino e che quindi merita il consenso non solo perché è un rappresentante autorevole dell’Italia a Bruxelles. Le amministrative? Bene l’accordo con la Lega e Fratelli d’Italia che è diffuso fatta eccezione per piccoli centri con bagattelle locali che hanno pesato sul mancato “contratto”. E le regionali? Noi ci siamo e nessuno pensi che si possa considerare Forza Italia come partito non organico di un centro destra o, ancor meglio, di un nuovo centro destra. Della candidatura principale, quella alla presidenza, si parlerà. Come si parlerà del modo di porre fine a visioni peruginocentriche a cominciare dalla sanità: Forza Italia lo dice con decisione e fermezza: due Asl in Umbria una delle quali con sede centrale a Terni, due aziende ospedaliere.
Già il fatto che Forza Italia a Terni abbia sentito l’esigenza di presentarsi all’opinione pubblica per ricordare che sta diventando un qualcosa di nuovo e diverso, è rimarchevole. Chi è molto giovane non ricorda un avvenimento come quello di in cui, in un confronto con la stampa avvenuto a Palazzo Spada, si sono illustrati temi politici, si sono resi noti organici e – soprattutto – si è spiegato la nuova Forza Italia, più partito strutturato che movimento, più organizzazione che si confronta ed ascolta il territorio che “partito liquido” o di plastica; che vuole che ogni azione politica sia ispirata da competenze, da studio delle questioni, da esami accurati dei problemi: in una parola dalla serietà.
“Abbiamo tenuto il nostro congresso ed al contrario di come si fa di solito abbiamo voluto parlare con l’opinione pubblica dopo e non prima che il fatto avvenisse.”, ha spiegato Sergio Bruschini, che il congresso provinciale (unitario) ha confermato coordinatore provinciale. Dal 2012 non si verificava che Forza Italia si riunisse in assise per discutere della propria organizzazione, dei temi politici su cui puntare, dei metodi di azione, dell’individuazione di un organigramma articolato di dirigenti pronti a lavorare, ognuno con compiti precisi.
Con Bruschini confermato si assiste anche ad un ritorno che ritorno non è visto che l’impegno politico non è mai mancato: è quello di Guido nevi, che fu uno degli uomini di punta della nuova formazione politica negli anni Novanta del secolo scorso. A volte ritornano, si dice. Spesso con un retro pensiero ispirato alla negatività. La questione è, però, stabilire come ritornano: se vanno cioè a caccia di incarichi sulla base del futuro che hanno dietro le spalle o se – come nel caso di Nevi – pensano che questa loro esperienza possa essere messa a disposizione di tanti giovani (ce ne sono in Forza Italia più di quanto si creda) che avranno così un’arma in più a loro disposizione. Non a caso a Guido Nevi è demandato il settore della formazione in seno al partito. E d’altra parte fu proprio lui che si fece da parte per far largo all’allora giovane virgulto di Forza Italia a Terni Raffaele Nevi, che oggi siede in parlamento.
Proprio Nevi (l’onorevole) ha illustrato quello che si può definire il programma di Forza Italia. Punto primo: l’occupazione, il lavoro, la difesa del nostro sistema economico che, ha specificato Nevi, “non è solo l’acciaieria ma anche tutto il tessuto di piccole e medie e grandi imprese che operano nel nostro territorio e che rappresentano un valore economico assoluto”. Un patrimonio. Che va sostenuto come strumento per fronteggiare la crisi occupazionale.
Da qui discende una serie di altre esigenze da prendere di petto: la questione infrastrutture (la Flaminia, la strade Tre Valli, la ferrovia e l’alta velocità); la ristrutturazione, molto profonda, della pubblica amministrazione che va resa “veramente meritocratica e realmente al servizio dei cittadini e delle imprese e non al servizio del clientelismo della sinistra. Solo attraverso più imprese e professionisti si può pensare – è ciò che sostiene Forza Italia – di creare nuovi posti di lavoro e solo poi ridistribuire la ricchezza a chi ha veramente bisogno”.
Per sviluppare nuova occupazione occorre stimolare investimenti locali ma anche attrarre nuovi investitori.
Senza dimenticare la possibilità di coniugare sviluppo economico e difesa delle condizioni ambientali, per cui si propone di sviluppare “una vera e propria industria per l’ambiente trasformando un problema in una grande opportunità con nuovi investimenti costruendo un piano condiviso da enti locali, Regione e Governo nazionale utilizzando anche meglio i fondi comunitari”.
Raffaele Nevi ha, con l’occasione, anche riferito notizie che hanno un qualche interesse anche se per il momento sono solo indicative della volontà di provarci: e così è importante che le Ferrovie dello Stato stiano definendo lo studio di fattibilità, per l’alta velocità coinvolgendo direttamente Terni.
Se questo è il programma, con quali uomini o donne lo si vuole portare avanti nelle Istituzioni è questione successiva: la pruderie sul nome di eventuali candidati alla Regione ha, a questo punto, rilevanza secondaria mentre è importante – come dice Raffaele Nevi – che vanno candidate ed elette persone autorevoli, che studino, che si impegnino con la massima serietà, che incontrino ed ascolti el esigenze della gente umbra.
Il Comitato Provinciale di Forza Italia Terni
Coordinatore Provinciale Sergio Bruschini
Vice coordinatore Guido Nevi
Coordinatore comunale Terni Stefano Fatale
Responsabile provinciale Giovani Daniele Marcelli
Responsabile Provinciale Seniores Amleto Bussotti Rappresentante FI consiglio provinciale Tamara Grilli
Capogruppo comune Terni Lucia Dominici
Parlamentare Nazionale Raffaele Nevi
Responsabile Organizzazione Gian Domenico Pongelli
Responsabile Enti Locali Laura Pernazza
Responsabile Dipartimenti Luca Proietti Scorsoni
Responsabile Comunicazione Filippo Dziecielski
Responsabile Formazione Guido Nevi
Responsabile Adesioni Valerio Mecarelli
Responsabile amministrazione e tesoreria Maurizio Mideja.
Del comitato provinciale fanno parte anche Sonia Bertocco, Eros Berrettini, Gabriele Bonifazi, Stefano Fatale; Francesco Maria Ferranti; Francesca Fiorucci; Carlo Michelini, Riccardo Ortenzi, Giovanni Pacifici, Roberta Persichetti, Pier Giorgio Pizzo, Vittorina Sbaraglini