Agosto 2024. È inconcepibile che siamo qui a piangere l’ennesima vittima sul lavoro. Chi va a lavorare ed esce di casa la mattina, per mantenere la famiglia, purtroppo, non sa se farà ritorno a casa. E questo è vergognoso.
Nei primi 5 mesi del 2024, informa l’Inail, sono morte in Italia 369 persone sul luogo di lavoro (340 uomini e 29 donne). Lasciano mogli, mariti, genitori, figli. Una vera e propria strage di innocenti.
Oggi a Terni è stato dato l’ultimo saluto a Nicholas Colombini, morto sul lavoro a 32 anni, in trasferta, a Quarto d’Asti. Lascia i genitori, la compagna, due figli piccoli, famigliari e tantissimi amici. Una marea di amici che gli sono stati vicini, come hanno potuto, in questi ultimi momenti. Lo hanno portato, a spalla, fuori dalla chiesa. Hanno pianto, si sono abbracciati, si sono disperati ma lo hanno voluto ricordare anche come lo hanno conosciuto. Un ragazzo solare e allegro al quale piaceva divertirsi e stare in compagnia. E quindi all’uscita del feretro dalla chiesa, palloncini bianchi e azzurri, fumogeni, musica disco (e anche i Queen) , birra. E uno striscione lunghissimo sul quale c’era scritto: “il tuo sorriso sarà sempre la nostra forza, ciao ‘Ni’ e un grande cuore rosso.
È sempre sorridente Nicholas, in tutte le foto, come nella gigantografia che campeggia sulla chiesa dell’Immacolata Concezione. Un sorriso bellissimo come d’altronde lo era lui, bellissimo. Più di un migliaio di persone c’erano a salutarlo e tutti non hanno trovato posto nella pur grande chiesa della Polymer. E lo hanno atteso quindi sul sagrato per un lungo commiato laico.
Marta, la compagna, ha fatto leggere, a fine rito religioso, alcune sue considerazioni.
“Quando muore qualcuno che amiamo quello che ci sentiamo ripetere da chiunque è ‘non so cosa dire, le parole non servono’, io invece credo che saranno proprio le parole che ci salveranno. Le parole di chi lo amava. Le parole di chi lo conosceva da sempre. Ma anche le parole di chi invece lo aveva incontrato appena un paio di volte. Ho trovato conforto soprattutto nelle parole di chi Nico lo conosceva, perché toccare con mano quanto fosse amato da tutti mi fa bene al cuore, mi rende fiera di essere stata fino ad ora al suo fianco. Certo avrei preferito non scoprirlo mai in questo terribile modo ma la vita questa è e non possiamo cambiarla e quindi ben vengano le parole di tutti perché saranno proprio quelle l’eredità per i nostri figli. Conosceranno il loro papà attraverso di esse, dai racconti dei nonni, degli zii e degli amici. Anche da tutti quelli che hanno avuto l’incredibile fortuna di vederlo almeno una volta, il suo meraviglioso sorriso. Spero che crescendo si sentano sempre vicini a quel papà, attraverso le parole della gente e spero che saranno fieri di sentirsi dire, sei uguale a tuo padre”.
Ciao Nicholas, è veramente un’ingiustizia. Mancherai tantissimo.
Morto folgorato a 32 anni Nicholas Colombini
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