Dopo la riuscita esperienza del progetto #ternikeepintouch in cui sono state raccolte le testimonianze dall’estero, ora Terni Valley vuole sapere come i ternani pensano che la scuola stia rispondendo all’emergenza Covid, cosa stia funzionando e cosa invece no, raccogliere proposte su cosa si potrebbe migliorare o modificare.
“Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano docenti, collaboratori, Dirigenti scolastici, ma anche genitori, alunni, parenti dei ragazzi, spiegano dall’associazione, tutte le realtà che stanno affrontando questo nuovo anno scolastico sotto emergenza Covid-19. #schoolsofTerni”
Questo è l’intervento di Federica Burgo, professoressa del Liceo Classico e membro del Direttivo di Terni Valley
“«Mi piacerebbe avere e sto lavorando per avere tutti i docenti in cattedra a settembre».
Queste le parole della Ministra Azzolina rilasciate alla stampa a giugno. Peccato che la realtà sia stata molto diversa dalle sue aspettative, e da quello che tutt’ora la Ministra va ad affermare in tv. La verità è che molti docenti precari, tra cui quelli di sostegno (fondamentali per il benessere dei ragazzi disabili), sono entrati a scuola solo ad ottobre inoltrato. Inoltre, in una situazione sanitaria emergenziale che ha costretto le scuole secondarie di secondo grado a ritornare alla didattica a distanza per almeno il 75% delle lezioni, i docenti precari con tre anni di servizio si troveranno a fronteggiare un concorso che non è stato annullato in quanto considerato “in corso”, e pertanto si troveranno ad attraversare l’Italia, rischiando ulteriori contagi, per un concorso che poteva essere spostato. D’altra parte, ci sono molti, moltissimi istituti che si sono adeguati all’emergenza e che rendono la scuola il posto più sicuro dove si possa stare: termo scanner all’ingresso, gel sanificante in ogni aula, pannelli di plexiglass davanti alla cattedra, mascherine fornite gratuitamente al personale scolastico. La maggior parte degli istituti sono ormai completamente digitalizzati, permettendo a docenti e studenti di affrontare la didattica a distanza in maniera sicuramente più pronta ed efficiente di marzo. Insomma, la situazione è varia, e ci sono lati luminosi e lati oscuri. Sono fiera di come le scuole si stanno organizzando e sono orgogliosa del lavoro mio e dei miei colleghi. Quello che mi auguro, da docente precaria da ormai tre anni, è di ricevere un trattamento non di secondo grado dalla Ministra Azzolina: anche perché la scuola, senza i docenti precari, sarebbe pressoché vuota.”