Continua senza sosta l’attività di contrasto alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Terni.
Nella tarda serata di venerdì 25 febbraio personale della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Terni, a conclusione di un’articolata attività investigativa, con prolungati servizi di osservazione e pedinamento che, iniziati a Terni, si sono spesso spostati sulla capitale, ha proceduto a fermare e controllare nella frazione Capitone del comune di Narni tre albanesi: B.G. di 21 anni; B.K. di 34 anni e P.P. di 28 anni, in Italia senza fissa dimora ma di cui solo uno era già noto alle Forze dell’ordine.
Sono stati trovati in possesso di quasi quattro chilogrammi di marijuana, sigillati in sette buste ermetiche termosaldate che erano state nascoste nel doppio fondo di un borsone rinvenuto nell’abitacolo dell’auto con la quale viaggiavano, provenienti da Roma.
La successiva perquisizione domiciliare a casa di uno di loro a Narni ha permesso di recuperare ulteriori 18 grammi di cocaina, già divisi in 27 dosi, pronte per lo spaccio sulla piazza ternana e narnese, del denaro contante provento dello spaccio, un bilancino elettronico e materiale per il confezionamento. Dopo le incombenze di rito i tre pusher sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa di determinazioni dell’Autorità Giudiziaria. Tutto il materiale recuperato è stato posto sotto sequestro.
Nella prima mattinata del 26 febbraio gli stessi militari, recatisi nell’abitazione dove i tre stavano scontando la misura cautelare, non li hanno rintracciati poiché si erano dati alla fuga.
Le immediate e tempestive ricerche hanno permesso di individuarli nella tarda mattinata in un’altra abitazione, sempre nel comune di Narni, dove si erano rifugiati ed erano in procinto di lasciare il territorio nazionale.
Sono stati nuovamente arrestati, questa volta nella flagranza del reato di evasione, quindi associati alla Casa Circondariale di Terni a disposizione della Procura.
A carico di uno dei tre i militari hanno proceduto anche ai sensi del testo unico delle leggi sanitarie per non aver ottemperato all’isolamento obbligatorio domiciliare in quanto affetto da covid-19.