Si parla nel mondo di idrogeno quale sistema di propulsione del domani ipotizzando una serie di tubazioni per portare il gas dappertutto. Invece a Terni/Narni esiste già, da decenni, un “idrogenodotto” dismesso, ma ancora utilizzabile, una tubazione di una trentina di pollici di diametro, che attraversa la Conca Ternana, che arriva da Nera Montoro a Vascigliano di Stroncone e da lì scende verso lo stabilimento dell’Ast. La condotta era stata realizzata in sinergia con la Terni Industrie Chimiche, che produceva ammoniaca e che si ritrovava l’idrogeno e l’argon quale sottoprodotto. Gli anni Sessanta erano facondi di iniziative industriali e venne così approvata e costruita questa condotta, che evitava l’attraversamento della Conca Ternana a camion di tutte le misure per usare un gas che a Nera Montoro era superfluo e che invece alla Acciaieria serviva come il pane. Poi è accaduto che la Terni Chimica abbia preso una direzione complicata che l’ha portata alla chiusura e l’Ast si è dovuta attrezzare per proprio conto nella produzione di idrogeno. Rimane però l’infrastruttura, che potrebbe essere di grande aiuto per il ripristino di qualche attività in quella che era la Terni Chimica, attività d’avanguardia per l’uso di questo particolare combustibile. Non va dimenticato che lo stabilimento della ex Terni Chimica ora fa parte della galassia del gruppo Neri ed è quasi del tutto inutilizzato. E a ben vedere proprio quella tubazione, che sopportava ben trenta bar di pressione, è una ulteriore ricchezza del territorio completamente abbandonata sia per l’esercizio quanto per nuove iniziative industriali: per farla ripartire non servono concessioni o autorizzazioni sempre complicate da farsi rilasciare.