“Ho appreso grazie al lavoro degli inquirenti una situazione sconcertante, molto grave per la nostra regione .Se l’ipotesi accusatoria fosse confermata significherebbe che il complesso sistema di controlli interni previsti per la sanità pubblica, non ha funzionato.”
E’ uno dei passaggi della conferenza stampa che la presidente della giunta regionale, Catiuscia Marini, ha tenuto nel pomeriggio a Palazzo Donini per commentare l’inchiesta sul concorso truccato all’azienda ospedaliera di Perugia che ha travolto, fra gli altri, il segretario regionale del Partito Democratico Gianpiero Bocci e l’assessore alla sanità Luca Barberini, entrambi agli arresti domiciliari.
“Lo scenario che si evince da questa indagine – ha aggiunto la Marini – oltre a generare sconcerto, rabbia, tra i cittadini e nell’opinione pubblica, rafforza però un interesse mio, non tanto nella mia persona come cittadino, ma nella mia qualità di presidente della regione.Interesse ad una presa puntuale di fatti ed atti perché, se confermata l’ipotesi accusatoria, questi rappresenterebbero un vulnus gravissimo sulla gestione della sanità di questa regione ma soprattutto aprirebbe in me una gravissima preoccupazione. E cioè che il complesso sistema dei controlli interni che sono già previsti per le amministrazioni delle aziende sanitarie abbia mostrato in realtà fortissimi limiti ed inefficacia.”
“Il mio interesse come persona e come presidente della regione – ha ribadito la Marini – è cercare la verità dei fatti relativa a queste vicenda nella quale sono assolutamente estranea. Il mio interesse, inoltre, è mettere al sicuro il sistema sanitario umbro da ogni interferenza e strumentalizzazione politica.”
“Ho piena fiducia delle autorità inquirenti che stanno guidando le indagini di cui conosco rigore professionale, accuratezza e salvaguardia di tutte le garanzie e metterò a disposizione ogni elemento in mio possesso che possa essere utile alla definizione del profilo della questione – ha sottolineato ancora la Marini. Mi auguro che sia un’indagine non solo celere ma che arrivi ad accertamento della verità. I cittadini vogliono risposte, ma anche il PD che è composto da tanti elettori che chiedono che sia tutelata l’onorabilità della loro famiglia politica.”
“Tutelerò l’integrità morale della mia persona e della figura di presidente della regione perché ho il dovere non solo di difendere Catiuscia Marini ma la regione che rappresento. Qui, infatti, stiamo parlando di una regione che storicamente è una regione “benchmark” del sistema sanitario, di adempimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) , di equilibrio della spesa sanitaria. Questo lavoro deve essere messo al sicuro per il bene dei cittadini umbri. E quindi il primo messaggio lo do ai cittadini della mia comunità. Devono sapere che ogni azione sarà improntata, come è stato in questi anni, al massimo rispetto delle finalità pubbliche e anche alla mia autonomia che ho sempre dimostrato nella funzione di governo e soprattutto nelle funzioni di indirizzo e di governo del sistema sanitario.”
Infine la Marini ha voluto sottolineare che “nell’esercizio delle funzioni pubbliche, nella mia vita professionale e privata , chi mi conosce sa che ho sempre ispirato i comportamenti un rigore morale assoluto, anche a volte ritenuto di una rigidità eccessiva proprio perché sono convinta che l’azione di trasparenza, di correttezza e di lealtà dell’amministratore pubblico è centrale ed è il motivo per il quale oggi mi sento di dire che voglio solo ricercare la verità.”