Posta come è stata posta, la questione dell’apertura per il periodo natalizio della Zona a Traffico Limitato a Terni, non contribuirà di certo a risolvere i problemi del settore. Il giudizio è della Confcommercio dopo che la maggioranza che governa la città si è spaccata sulla proposta di apertura , sotto il periodo delle feste, della ZTL.
“La rivitalizzazione del commercio – scrive Confcommercio – deve passare attraverso la definizione di un nuovo modello identitario di sviluppo della città. Il dibattito sulla ZTL aperta o chiusa, quale azione per risolvere i problemi del commercio cittadino, posta nei termini attuali è poco rilevante. Serve un rinnovato patto cittadino tra forze sociali, politiche, imprenditoriali e sindacali.
Molteplici i fattori di difficoltà: elementi congiunturali quali il Covid -19 ed aspetti strutturali più complessi, come ad esempio la spietata concorrenza delle grandi piattaforme del web commerce. Occorre analizzare prioritariamente, anche e soprattutto, la condizione di declino economico e sociale che da anni ormai caratterizza il nostro territorio, impoverendolo progressivamente in termini di investimenti e capacità di spesa. Da qui scelte ed azioni!
Bisogna rafforzare la dimensione economico-produttiva della città, modificando il preoccupante andamento degli indicatori economici, invertire la deriva dei fenomeni sociali e demografici quali l’invecchiamento dei residenti, l’emigrazione della popolazione nella fascia di età 18-45, contrastando il crescente disagio sociale con i rischi connessi sul piano della legalità.
Su questo punto – scrive ancora Confcommercio – chiediamo risposte certe ed azioni rapide riguardo la effettiva spendibilità di uno strumento importante quale quello dell’Aria di Crisi Complessa. Ci sono iniziative imprenditoriali di livello, che potrebbero essere attratte su di un piano di marketing territoriale, traendo significativi benefici da questo provvedimento. Molti imprenditori si rivolgono a noi, sollecitandoci in tal senso. Notiamo un preoccupante ritardo rispetto ad altre parti d’Italia dove invece lo si utilizza con maggiore incisività.
Solo agendo su questo terreno si può rendere la città vivibile, attrattiva, più bella ed accogliente, capace di fronteggiare le sfide insite nei profondi mutamenti dei mercati, nei nuovi sistemi di produzione, di distribuzione e nelle dinamiche sociali.
La rivitalizzazione del commercio cittadino transita attraverso la indispensabile definizione di un nuovo modello identitario di sviluppo della città e dell’assetto urbano che ne consegue”.