“La nostra posizione sulle riforme è sul sì e ha un carattere economico”: lo ha ribadito il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia intervenendo all’assemblea degli industriali umbri che si è svolta a Santa Maria degli Angeli.
“Noi siamo – ha sottolineato Boccia – per una democrazia decidente, oltre che rappresentativa. Siamo per i tempi brevi nell’approvazione delle leggi, per una minore conflittualità tra Stato e Regioni. Siamo consapevoli che la stabilità di Governo è una precondizione per una politica economica di medio termine. Questo è per noi il motivo per cui appoggiamo il sì al referendum. Non ce ne sono altri. In una Confindustria equidistante dai partiti ma non dalla politica”.
Parlando di lavoro, invece, Boccia, tra l’altro ha affermato che “vedere ogni giorno all’opera la passione degli imprenditori e il talento dei lavoratori aiuta a capire chi siamo. Siamo quelli che hanno fatto diventare l’Italia il secondo Paese più industrializzato d’Europa”. “Ma allora cosa potremmo essere se riusciremo a ridurre tutti i nostri deficit? – si è poi domandato – noi dalle nostre fabbriche ce la metteremo tutta per diventare il primo Paese più industrializzato”.
“Non siamo contro la politica della domanda – ha poi aggiunto – ma pensiamo che il circolo virtuoso dell’economia si realizzi attraverso l’offerta.Più produttività, più salari , più investimenti, più occupazione e più domanda. Si arriva alla domanda – ha concluso il presidente di Confindustria – grazie all’offerta”.
Promuovere il futuro, prevedere il domani e costruire l’avvenire: sono i concetti-chiave dietro cui, per il presidente di Confindustria Umbria, Ernesto Cesaretti, c’è “il modo moderno di intendere il ruolo dell”Associazione”.
Con il “nodo critico”, della bassa produttività umbra da combattere. Cesaretti lo ha ricordato, durante il suo intervento che ha aperto la parte pubblica dell’assemblea annuale, alla platea di imprenditori umbri che ieri pomeriggio al teatro Lyrick di Assisi.
“In Umbria vantiamo una tradizione industriale di grandissimo valore, che è il presupposto migliore per l’avvenire”, ha ribadito Cesaretti, che ha poi fatto il punto su tre grandi progetti, lanciati durante l’assemblea dell’anno scorso e dedicati a innovazione e internazionalizzazione: “Stare nel futuro”, con l”obiettivo di creare un ecosistema dell’innovazione, “Il mondo a portata di mano”, per rafforzare la dimensione globale e “La Fabbrica dei valori”, focalizzato sulla cultura di impresa sulla sostenibilità.
Il primo di essi, “Stare nel futuro”, è stato declinato concentrando l’attenzione sui ”Germogli di eccellenza”, le piccole, giovani, e spesso sconosciute realtà industriali con elementi di pregio. Cesaretti ha ricordato che ne sono state individuate 50, operanti nei settori più disparati. Cesaretti registra anche “i primi progetti di fabbrica intelligente da parte di imprese che hanno un ruolo economico importante e che possono trainare intere filiere produttive”.
Il presidente di Confindustria Umbria, parlando poi degli “Hub digitali” presentati dal Governo con il piano nazionale Industria 4.0 e accennando al fatto che potrebbero essere localizzati presso le sedi di Confindustria, ha dichiarato come sia “di interesse comune verificare la possibilità di istituirne uno in Umbria, tenuto conto che avrebbe una operatività condivisa con le regioni limitrofe”.
Per quanto riguarda il secondo tema lanciato da Confindustria Umbria, il “mondo a portata di mano”, Cesaretti ha ricordato che “nonostante il completamento del tratto umbro della Perugia-Ancona e della Foligno-Civitanova il mondo non lo abbiamo avvicinato a sufficienza”.
Sul terzo progetto, “La fabbrica dei valori”, il presidente ha ricordato che il Gruppo Giovani di Confindustria Umbria “ha sviluppato una riflessione su un nuovo modello di impresa che possa generare più valore, tutelando meglio i valori di chi ci lavora”. Ne è derivato uno studio, ”L”impresa ecosofica”, in corso di pubblicazione, “che propone un approccio manageriale che persegue una relazione armonica tra l”azienda ed i suoi portatori di interesse, presenti e futuri”.
“Ho parlato di Confindustria come “esperta di futuro” – ha concluso il presidente Cesaretti – ed ho cercato di dimostrare come questa visione si traduca nella sua azione organizzativa e politica.Il nostro obiettivo non è inseguire un monopolio di ruolo, ma condividere con altri soggetti questa ambizione di immaginare e costruire il domani.Un domani in cui non si costruiscano nuovi muri, ma nuove opportunità.In cui il merito vada di pari passo con la solidarietà.In cui i valori di libertà che ci caratterizzano siano posti al riparo da chi intende distruggerli.L’industria può fare molto perché è luogo di libertà, creatività, impegno professionale, crescita personale.I prossimi anni imporranno intensi cambiamenti tecnologici, organizzativi, culturali.Non li aspetteremo. Li andremo a cercare. Perché, il futuro, in Umbria, non lo faremo attendere!”