Approvata praticamente all’unanimità, visto che il consigliere di Fratelli d’Italia, Marco Squarta, ha sbagliato pulsante ma ha sottoscritto la mozione, oggi pomeriggio in consiglio regionale , una risoluzione sulle problematiche ambientali della conca ternana: 16 i voti favorevoli (Pd, Socialisti, Misto-Mdp, Rp, Fi, Fdi) e quattro astensioni (M5S, Lega Nord).
Si tratta di un emendamento interamente sostitutivo della mozione presentata nella scorsa seduta da Gianfranco Chiacchieroni (Pd), sul riconoscimento dell’area ambientale complessa della Conca ternana. L’atto impegna la giunta regionale ad “avviare un confronto a livello governativo e con le competenti Commissioni dell’Unione europea per riconoscere l’unicità della conca ternana come ”Area ambientale complessa” alla luce delle sue straordinarie specificità che si possono sintetizzare in tre caratteristiche fondamentali: orografica (Conca che non favorisce ricambio d’aria); presenza di uno dei più importanti insediamenti siderurgici d’Europa e presenza di un diffuso tessuto di piccole e medie imprese del settore chimico; presenza di una vecchia discarica di rifiuti e scorie ferrose da bonificare all’interno della conca stessa. Quindi a definire i criteri per costruire un piano straordinario di interventi mirati all’implementazione, anche in via sperimentale, delle migliori tecniche disponibili nel mondo. A tal fine occorre un pieno coinvolgimento politico finanziario dei ministeri dell’Ambiente e della Salute con l’obiettivo di realizzare uno studio approfondito delle correlazioni esistenti tra lo stato dell’Ambiente e della Salute della conca ternana, utilizzando altresì studi, ricerche ed indagini già esistenti a livello ministeriale. La mozione impegna inoltre la giunta regionale a “rivedere parametri e strumenti in modo da rendere più stringente la normativa e rendere più sicura la qualità dell’aria della Conca ternana e del resto della regione attraverso una pianificazione regionale adeguata; ad intervenire presso il Comune di Roma, in qualità di azionista di Acea, per rappresentare la necessità di avviare ogni iniziativa utile alla definitiva chiusura e riconversione ambientale dell’impianto di Maratta; a costituire un tavolo permanente di indirizzo e controllo sulla attuazione della presente risoluzione formato dal Comune di Terni, Provincia di Terni, Asl 2, Arpa, Ordine dei medici della Provincia di Terni, Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, Dirigente Servizio Ambiente Regione e Dirigente Servizio Salute Regione, coordinato dagli assessori all’Ambiente e alla Salute e con la partecipazione di un rappresentante di ogni gruppo politico dell’Assemblea legislativa, del presidente della Seconda Commissione dell’Assemblea stessa e dei parlamentari nazionali ed europei eletti in Umbria; ad impedire che gli impianti Acea e Terni Biomassa possano bruciare rifiuti urbani”.
Si sono astenuti i gruppi di Movimento 5 Stelle e Lega Nord scettici sul fatto che si possa fare qualche cosa.
Secondo Emanuele Fiorini (Lega Nord), “basta scrivere documenti, servono fatti concreti e impegni seri.Da troppi anni c’è un silenzio assordante di enti e associazioni su Terni. Non possono sedere al tavolo enti, associazioni, persone che con il loro silenzio assordante hanno contribuito a questo disastro.”
Secondo Andrea Liberati (Movimento 5 Stelle) , “la mozione contiene tratti condivisibili, come la chiusura degli inceneritori. Ma arriva con grosso ritardo rispetto a quando si doveva decidere. C’è un filo di ipocrisia su Acea. Come gruppo portiamo un vento di costruttività in questa Aula. La differenza tra Terni e Taranto è che serve un sussulto della politica oppure anche qui accade quello che è successo a Taranto, con l’intervento della magistratura. O ci sbrighiamo o quello sarà l’esito. Acceleriamo, la forza della politica può ancora cambiare tutto”.