Da gennaio ad aprile in provincia di Terni c’erano state 165 donazioni di sangue in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I dati al 30 giugno registrano una perdita di 234 donazioni di sangue intero e plasma e una proiezione di -336 donazioni al 31 dicembre 2016.
“Come sottolineato in più occasioni, i prelievi nella provincia sono insufficienti a coprire il necessario apporto di sangue ed emoderivati, necessari alle terapie mediche, sia in emergenza che metodiche” sottolinea Dino Iannaccio, presidente di Avis provinciale Terni
“Se si analizza il mancato incremento (+310) auspicato all’inizio di quest’anno – aggiunge – le donazioni che mancheranno saranno – 646.
Il periodo estivo appena iniziato, con la partenza dei cittadini, il caldo e le consuete limitazioni per il pericolo di contrarre il West Nile Virus non ci permette di essere ottimisti”.
L’appello del presidente, Iannaccio è accorato: “Ai donatori periodici chiediamo di fare una donazione prima della partenza estiva. Ai cittadini che non donano chiediamo invece di diventare donatori periodici di sangue ed emoderivati e di non pensare che comunque, in caso di necessità, ci saranno altri. Il dono periodico del sangue non è un fatto privato o di categoria che interessa una parte della popolazione, ma è l’elemento di valutazione della civiltà e senso civico di una comunità”.
Alle istituzioni l’Avis provinciale chiede di accelerare la stesura del nuovo Piano Regionale Sangue, scaduto da diversi anni “tenendo conto delle richieste dei cittadini, dei consigli comunali e delle Avis della provincia di Terni sulla possibilità di utilizzo di Unità Raccolta Mobile”.
Si chiede poi di non prevedere la prima donazione differita per i soli donatori periodici, per evitare loro più viaggi verso i centri raccolta sangue per una donazione, e di indicare quali saranno i compiti specifici dei due Servizi trasfusionali di azienda ospedaliera e Usl Umbria 2 verso i Centri di raccolta sangue in termini di organizzazione gestionale e funzionale.