Una nostra lettrice ci scrive a proposito del problema che si trovano ad affrontare i titolari di scuole di danza escluse dagli aiuti governativi per l’emergenza sanitaria dovuta dal Coronavirus.
“Volevo porre l’attenzione sulla situazione delle asd, le scuole di danza. Una realtà che il governo non ha preso in considerazione, visto che è stato deciso che verrà dato un aiuto solo a tutte le asd e ssd che pagano affitti per locali in concessione comunale……
Considerando che il 99% delle scuole di danza (fatte rientrare tristemente tra le attività sportive) si finanziano con le sole quote degli associati e che pagano affitti in locali di privati, molte volte sistemati e messi a norma (come richiesto dalla legge) con grandissimo sforzo….il messaggio che ci arriva è questo: ARRANGIATEVI🤢
Lo Stato non si rende conto dell’importantissimo ruolo che le nostre semplici, pulite e artistiche attività hanno nella società…..
Praticamente non solo i ragazzi imparano la danza con annessi e connessi principi di disciplina, senso di responsabilità, rispetto delle regole, sviluppo di grandi capacità organizzative e fanno anche propria l’idea che “per ottenere devi lavorare”, ma li teniamo pure impegnati ogni giorno in modo educativo e in ambienti sani, senza dimenticare che parecchi di loro sono spesso avviati verso una carriera professionale e quindi lavorativa.
E poi forse non si sa che dietro di noi lavorano tanti altri……………..sartorie, accessori, punte e mezze punte, cd danza, Siae, stage, hotel, biglietti aerei, teatri, commercialisti, imprese di pulizia, cartolerie, negozi di attrezzature sportive, mercerie, profumerie, geometri, ingegneri, elettricisti, falegnami, fotografi, service vari, ecc.ecc. Oltre al fatto che siamo tutti regolarmente riconosciuti dal Coni a cui paghiamo i costi di affiliazione.
Tutto questo è stato valutato?”