“La curva epidemica continua a scendere, siamo a livelli veramente bassi come incidenza, abbiamo anticipato alcune situazioni a livello nazionale. Tutto questo perché le misure adottate e il monitoraggio capillare fatto comune per comune ha permesso di identificare sempre qualsiasi piccola anomalia”.
Così il dottor Marco Cristofori del gruppo epidemiologico regionale durante la videoconferenza stampa di aggiornamento sull’andamento della pandemia, che a fronte della situazione umbra si domanda “ con una situazione di incidenza di questo tipo che senso ha rischiare di vaccinare i giovani con Astrazeneca o Johnson&Johnson?”
E dopo essersi tolto il sassolino dalla scarpa ha aggiunto che “l’indice RT si attesta a 0,72 e abbiamo ancora margini di discesa. L’incidenza settimanale ogni 100 mila abitati è 16,20. Tutta l’Umbria sta in questi valori, tutti i distretti sono sotto 50 tranne due piccoli comuni dell’Alto Tevere che hanno un’incidenza sopra 200”.
“I dati per fasce di età vanno tutti nella stessa direzione, ha aggiunto Carla Bietta del gruppo epidemiologico regionale, stanno continuando a scendere. In calo anche i ricoveri sia quelli ordinari che in terapia intensiva e i decessi, che sono la coda dell’epidemia, si stanno stabilizzando verso lo zero. Il luogo di contagio è prevalentemente in ambito familiare. La diminuzione del contagio è dovuta alla vaccinazione, ma anche alle temperature più alte”.
Per quanto riguarda la presenza della variante indiana del Covid in Umbria il commissario D’Angelo ha detto che lunedì avrà un incontro con il Cts per valutare l’appropriatezza del sistema di contact tracing. I soggetti colpiti dalla variante non presentano sintomi preoccupanti.