“Se la Giunta regionale intende davvero adottare provvedimenti urgenti e nuovi insieme a maggiori aiuti effettivi alle imprese, noi saremo pronti a sostenerla con uno spirito di leale collaborazione istituzionale, tanto più in un momento difficile come questo. Ciò che non possiamo fare è accettare un gioco delle tre carte a saldi invariati”.
E’ quanto affermano i consiglieri regionali di minoranza (Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi del Pd; Vincenzo Bianconi – Misto; Thomas De Luca – M5S; Andrea Fora – Patto civico).
“In questo momento di difficoltà – aggiungono – le imprese umbre hanno bisogno di segnali concreti e tempestivi per garantire i propri lavoratori e assicurare un adeguato livello di liquidità. Urgente la richiesta al Governo dello sblocco dei 21 milioni residuati per l’Umbria dagli ammortizzatori sociali non utilizzati, per destinarli alle imprese umbre che si trovano in condizioni critiche a causa dell’emergenza sanitaria. Il Governo regionale deve prevedere nel bilancio sgravi fiscali, a partire dai 60 milioni di gettito Irap non destinato alla sanità, per alcune categorie di imprese particolarmente colpite, come quelle del turismo e del commercio legato al turismo”.
“Spiace invece constatare – aggiungono i consiglieri di minoranza – che la Giunta regionale, sulla base dell’emergenza sanitaria, intende far passare una mera rimodulazione dei fondi europei, già precedentemente programmati per le imprese umbre, come un nuovo stanziamento di risorse finalizzate al ristoro del danno indiretto. Sul merito della rimodulazione approvata oggi dalla Giunta rimandiamo alle valutazioni che le imprese stesse e le loro rappresentanza vorranno fare, ma giova ricordare che, come è noto, i fondi europei di cui parla la Presidente Tesei, non possono, in alcun caso, configurarsi come aiuti diretti, essendo perlopiù incentivi destinati agli investimenti nei vari settori economici. Tali risorse non potranno peraltro essere disponibili prima di alcuni mesi a causa dei tempi di pronunciamento degli organi europei preposti e non serviranno comunque a coprire i danni subiti dal sistema economico”.
Gli esponenti dell’opposizione infine aggiungono che “la Presidente Tesei sa bene che non un solo euro è stato aggiunto rispetto a ciò che era già stato stanziato in passato in favore delle imprese. Nel caso dei 10 milioni di euro relativi al PSR, ad esempio, l’aver deliberato lo scorrimento delle graduatorie in essere, a discapito dell’uscita di nuove misure, non ha nulla a che vedere con le difficoltà economiche subite a seguito dell’epidemia nazionale da Coronavirus. Così come nel caso dei 21 milioni di euro rimodulati nell’ambito del Por Fesr 2014/2020, per i quali si è scelto di azzerare gli investimenti in ‘Ricerca e Sviluppo’ e i fondi per l’efficientamento energetico in favore di altre misure per imprese e promozione turistica, che saranno disponibili solo tra molti mesi”.