“La curva epidemiologica da qualche giorno ha iniziato a flettere, ma c’è una forte oscillazione.”
Così Marco Cristofori del Nucleo epidemiologico regionale nella videoconferenza stampa settimanale di analisi dei dati della pandemia.
“L’RT negli ultimi 14 giorni è sceso a 0,98. La curva è iniziata a scendere a Perugia, ma alcune zone della provincia – Alto Tevere, parte del Trasimeno – hanno ancora incidenze elevate. Ad Amelia il cluster è stato quasi bloccato e l’incidenza è scesa a 130. Nel perugino le fasce di età scolare l’incidenza è un amento, ma nell’ultima settimana si è verificato un appiattimento della curva. I ricoveri sono più alti di quelli registrati durante il picco di novembre, così come i ricoveri in terapia intensiva. I decessi sono cominciati ad aumentare da gennaio.”
“La crescita dei contagi è quasi esclusivamente a carico di Perugia, ha aggiunto la dottoressa Carla Bietta del nucleo epidemiologico, mentre a Terni c’è un andamento uniforme. Le restrizioni nei movimenti delle persone sono state efficaci. A Perugia la curva si flette ora anche se ancora non si può vedere una riduzione notevole. A Terni la mobilità è stata più limitata e le conseguenze sono evidenti.”
Per il direttore regionale della Sanità Claudio Dario “alcuni segnali di efficacia degli interventi cominciano a comparire. Rimangono differenze molto significative tra la provincia di Perugia e quella di Terni, uno a quattro. È necessario proseguire con le misure in essere, quindi in assenza di diverse indicazioni nazionali si prosegue con l’ordinanza emanata 15 giorni fa dalla presidente Donatella Tesei. Per la provincia di Terni c’è l’esclusione di Amelia ,che ha registrato una diminuzione significativa dei casi, dalla zona rossa”. Non di San Venanzo come in un primo momento si era ipotizzato.