“La curva epidemiologica in Umbria è in discesa costante ormai da una ventina di giorni, ma è lenta rispetto alla fase precedente”.
Lo ha detto Marco Cristofori del nucleo epidemiologico regionale durante la videoconferenza stampa di aggiornamento settimanale sull’andamento della pandemia Covid.
“Stanno diminuendo gli attualmente positivi – ha aggiunto – e questo è importante perché significa che ci sono più guariti di nuovi casi. Come RT siamo a 0,88 mentre a livello nazionale è sopra 1,1. L’incidenza fa registrare criticità soprattutto nel Folignate/Assisano e in Alto Tevere. Nel territorio della Usl1, è in discesa il distretto perugino, ma sale Foligno dove è molto diffusa la variante inglese. La provincia di Terni, nonostante l’incremento degli ultimi giorni, siamo ad un’incidenza pari a 74,74 contro i 221,27 di quella di Perugia. Le fasce di età scolare continuano a scendere, siamo sotto i 200 casi, mentre la fascia 0-2 anni è leggermente in crescita. Per gli ultra 80enni non riusciamo ancora a vedere l’effetto della vaccinazione. In merito ai ricoveri quelli ordinari sono in discesa, anche se i livelli sono superiori a novembre. Discorso analogo per i ricoveri nelle terapie intensive. I decessi da alcuni giorni fanno registrare una tendenza alla diminuzione e come regione siamo al 13° posto su 21 regioni. Il tasso di letalità è 2,3 mentre a livello nazionale si attesta a 3,38. A proposito delle varianti l’ultimo sequenziamento, relativo a 47 dei 247 campioni inviati all’Istituto di Sanità, ha registrato il 51% di variante inglese e 36% di variante brasiliana.”
“Sostanzialmente i provvedimenti presi ci stanno dando ragione – ha commentato l’assessore regionale Luca Coletto – c’è un’inversione di tendenza che ci rassicura”.
“Oggi ci sarà la riunione del Comitato tecnico scientifico umbro – ha spiegato il direttore della sanità Claudio Dario – e affronteremo sia la lettura del Dpcm nazionale che delle ultime circolari. Sapete quanto lentamente sta decrescendo la curva dei contagi in Umbria. Questo implica grande attenzione per qualsiasi tipo di riapertura. C’è in atto una trasformazione epidemiologica delle varianti e sembra, come in tutta Italia, avanzare in modo spinto quella inglese, molto contagiosa e colpisce soprattutto i giovani. La cautela è d’obbligo in questa situazione”.