C’è stata l’inversione di tendenza: la curva epidemiologica sta lentamente scendendo a Perugia ma è in rapida ascesa a Terni. È quanto emerso nel consueto punto settimanale sull’emergenza Covid in Umbria.
“Il virus in Umbria si trova in una fase di tendenziale stabilità, ha spiegato Carla Bietta del nucleo epidemiologico regionale, ma la numerosità dei casi è molto alta, superiore ai 200 al giorno. L’indice RT sulle due settimane precedenti è intorno allo 0,96, sotto il dato italiano. L’evoluzione dell’epidemia conferma una sostanziale discesa dell’incidenza: i positivi sono in diminuzione aumentano i guariti. La posizione delle due aziende sanitarie, Usl1 e Usl2, che hanno avuto una velocità diversa, ora si sono ricongiunte invertendo la tendenza. Nella provincia di Perugia c’è una costante diminuzione, mentre in quella di Terni si osserva un aumento che desta preoccupazione. Le aree dell’Alto Tevere e dell’Assisano continuano ad avere un’incidenza consistente, ma negli ultimi giorni anche Terni si sta ‘accendendo’ così come l’area dell’Orvietano. Si può tempestivamente intervenire con indicazioni specifiche. Per quanto riguarda le classi di età le fasce 0-2 e 3-5 anni nell’ultima settimana hanno mostrato un incremento e presentano un’incidenza superiore ai 200 casi ogni 100.000 abitanti, mentre la fascia 25-85 anni indica una riduzione o stabilità. I ricoveri sono in fase stazionaria, i decessi si mantengono stabili con oscillazioni fra i 5 ed i 10 casi giornalieri. Con questi numeri la permanenza di misure restrittive è ampiamente giustificata”.
Ma forse per Terni si prospettano ulteriori provvedimenti.
“La diffusione del Covid, ha affermato l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, è in lenta discesa in provincia di Perugia mentre risulta in rapida risalita nel ternano. Fino a qualche giorno fa Terni non aveva tali numeri. Ora bisogna vedere cosa dirà venerdì il Comitato tecnico scientifico regionale, non sono da escludere nuovi provvedimenti. Dobbiamo muoverci all’interno di elementi scientifici di assoluta chiarezza. Siamo stati i primi ad avere le varianti del Covid ‘in casa’, gestendole con grande trasparenza, come affermato dallo stesso ministro Speranza. Il sistema Umbria è stato adottato a livello nazionale”.