Da Ast ad Enel l’amministrazione comunale incalza i grandi player industriali. Lo ha ribadito questa mattina il vice sindaco di Terni Riccardo Corridore annunciando che ci sono stati due incontri con Arvedi Caldonazzo e con i vertici dell’Enel. Con questi ultimi si è discusso dei profitti derivanti dallo sfruttamento della centrale di Galleto, “dei danni causati da questa attività al Lago di Piediluco e alla Cascata delle Marmore; è stata una riunione interlocutoria – ha affermato ancora il vice sindaco – l’amministrazione ha avanzato delle legittime richieste visto che ci sono utili per Enel tra i 150 e i 200 milioni l’anno anche se Enel sostiene che le cifre sono inferiori”.
L’occasione è stata la conferenza stampa attraverso la quale lo stesso vice sindaco e gli assessori hanno illustrato l’attività della giunta negli ultimi 15 giorni. Erano presenti, oltre Corridore, gli assessori Altamura, Aniello, Bordoni, Renzi, Iapadre, Maggi, Schenardi e Nichinonni.
Quanto ad AST , va sottolineato che la nuova amministrazione e il gruppo Arvedi , per la prima volta, si sono visti e parlati. Si è appreso che il gruppo Arvedi ha garantito che si farà carico del futuro dei 51 dipendenti della TCT, una volta che costoro avranno terminato la cassa integrazione. Nell’incontro l’azienda ha garantito una serie di interventi sui temi ambientali “sui quali ci siamo aggiornati – ha detto ancora il vice sindaco – perché da qui a 10 giorni siamo stati invitati a visitare l’azienda, invito che abbiamo accolto con gratitudine. L’approccio dell’incontro è stato positivo. Per noi – ha sottolineato ancora Corridore – la tutela dei lavoratori, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo industriale a basso impatto sono dei cavalli di battaglia”.
Il vice sindaco poi ha detto della chiusura del dissesto (notizia anticipata dal sindaco 48 ore prima). Ballano fra i 17 e i 19 milioni di euro che sono in capo ad Equitalia “ma che per noi sono crediti inesigibili. Non si può pareggiare il bilancio con crediti che probabilmente non verranno mai incassati dal comune. Siccome per la OSL sono esigibili abbiamo chiesto al ministero o un decreto salva-Terni con il quale vengono messe a disposizione somme a fondo perduto , come è stato fatto per Catania oppure gli abbiamo detto che se voi certificate che queste somme sono esigibili, ve le giriamo e voi ce le liquidate. Ci è stato obiettato che occorre una norma di legge e allora abbiamo chiesto che venga scritta una norma di legge apposita per consentire al governo centrale di acquisire questi crediti e risolvere il problema”. Viceversa l’amministrazione Bandecchi dichiarerà un nuovo dissesto quantomeno “per garantire i servizi essenziali alla cittadinanza e per non perseguire un risanamento economico lacrime sangue”.
Il vice sindaco poi parlando delle società partecipate ha detto che “Terni Reti è a rischio default perché l’amministratore , Alessandro Campi, ha trovato una soluzione disastrosa a causa di un contenzioso con Umbria Distribuzione Gas di circa 13 milioni, soldi che Terni Reti non riesce ad incassare”. Poi c’è tutta un’altra questione relativa ai derivati in cui ballano altri 14 milioni.