Avere o non avere competenze digitali oggi fa la differenza.
Nel rapporto con la pubblica amministrazione, nel modo di informarsi e anche semplicemente nelle possibilità di socializzare con altre persone e quindi sentirsi meno soli. La fa in modo particolare per le persone anziane, che spesso incontrano maggiori difficoltà nell’acquisirle queste competenze.
Qui entra in gioco il progetto di “Digitalizzazione intergenerazionale”, promosso da Auser Umbria (capofila), Ancescao, Anteas e Adoc che è stato presentato questa mattina a Terni, con gli interventi di Maurizio Fossatelli, presidente regionale Anteas, Costantino Kounas, coordinatore del progetto, Manlio Mariotti, presidente regionale Auser Umbria, Alessia Antonelli, vice presidente Adoc Umbria, Elisabetta Langellotti, vice presidente Ancescao Umbria Sud.
Il progetto prevede la realizzazione di 22 corsi della durata di 40 ore ciascuno, completamente gratuiti, che saranno proposti alla popolazione anziana umbra. I corsi saranno riservati agli over 65 e l’obiettivo dei promotori è di coinvolgerne circa 300, su tutto il territorio regionale (ma con particolare attenzione alla provincia di Terni, dove è emerso un bisogno maggiore). Delle 40 ore di corso, 28 saranno rivolte ad attività di “alfabetizzazione digitale” e saranno tenute da docenti di informatica. Le restanti 12 ore invece, saranno volte a sviluppare la conoscenza e la pratica dell’universo dei social media, con il supporto di giovani, ragazze e ragazzi maggiorenni che svolgeranno il ruolo di tutor nella organizzazione dei corsi.
“Per persone con fragilità, magari anche non autosufficienti – ha detto nel suo intervento Manlio Mariotti, presidente di Auser Umbria – l’assenza di competenze digitali può significare rinuncia a diritti fondamentali, essenziali per vivere con dignità. Inoltre, se questi percorsi di alfabetizzazione digitale vengono realizzati in un contesto di apprendimento intergenerazionale, come è nel nostro caso, essi allora promuovono anche il dialogo e l’interazione positiva tra giovani e anziani, attraverso lo scambio di competenze, conoscenze ed esperienze”.