Questa volta è il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo ad annunciare il ricorso contro la decisione della Corte dei Conti sul piano di riequilibrio finanziario. Lo aveva anticipato (il ricorso nel caso di una eventuale bocciatura) l’assessore al bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, proprio in una intervista rilasciata a Terni in Rete.
“In merito alle decisioni assunte dalla Corte dei Conti sezione regionale di controllo per l’Umbria sul piano di riequilibrio finanziario – ha dichiarato il sindaco Leopoldo Di Girolamo – siamo in attesa di conoscerne le motivazioni anche al fine di argomentare al meglio il ricorso ai gradi successivi di giudizio, nel rispetto dei procedimenti che regolano la fattispecie. Dal canto nostro siamo convinti che il Piano sia sostenibile e che abbia una propria validità contabile e amministrativa, teso ad un reale risanamento dei conti dell’Ente facendo leva sull’alienazione di patrimonio e attività – riconosciute dagli stessi organismi di valutazione consistenti – non essenziali per l’attività del Comune di Terni. Un piano basato sulle alienazioni e non sull’utilizzo del Fondo di rotazione, elemento quest’ultimo che avrebbe portato a drastiche misure finanziare, con ricadute immediate nelle tasche dei cittadini.Siamo convinti che le ragioni dell’Amministrazione Comunale possano trovare dunque successivi esiti favorevoli anche alla luce dei chiarimenti e della documentazione che l’Ente aveva predisposto ma che non ha potuto presentare in tempo utile per le vicende che si sono registrate nella giornata di ieri, che hanno visto, appunto, il verificarsi dell’indisponibilità di alcune apparecchiature oggetto di sequestro giudiziario. Al momento prendiamo atto della rapidità con la quale la Corte dei Conti ha inteso esprimersi non utilizzando tutto il lasso di tempo a sua disposizione.Ribadiamo che il Piano si inserisce in un quadro di riferimento finanziario dell’Ente che è caratterizzato, come ha osservato il ministero degli Interni due settimane fa, anche da elementi sicuramente positivi, come il rispetto del patto di stabilità, degli equilibri di parte corrente, dalla diminuzione della spesa e dell’indebitamento, dall’aumento delle entrate e anche del recupero dell’evasione tributaria. Il piano di riequilibrio presentato, rispetto al quadro nazionale caratterizzato dalle grandi difficolta economiche che tantissimi Comuni stanno vivendo, rapportandolo alle richieste di accesso a questo tipo procedure da parte di tanti altri Enti locali, è sicuramente tra quelli di minore rilevanza economica. La situazione finanziaria dell’Ente continua infatti ad essere governabile, i risultati di questi ultimi due anni stanno a dimostralo, e il Piano è stato, fin dalla sua genesi, ritenuto uno strumento di pianificazione e di risanamento, per dare maggiore prospettiva e capacità operativa alle finanze dell’Ente.In merito alle prospettive di questa azione amministrativa – conclude il sindaco – confermo quanto già detto in maniera chiara e inequivocabile in Consiglio Comunale, assumendomi l’onere di governo fino ad esito definitivo delle procedure di risanamento in corso”.
LE OPPOSIZIONI
MOVIMENTO 5 STELLE
Secondo Thomas De Luca la “consiliatura è finita”: ”
È finita la consiliatura Di Girolamo. La Corte dei conti senza mezzi termini ha respinto il piano di riequilibrio certificando che tutto quello che abbiamo denunciato fino ad oggi era la verità. Si chiude la peggiore stagione politica della storia della città che ha portato il Comune alll’abisso, alla voragine del dissesto finanziario. Chi ha sbagliato deve pagare, le colpe e i debiti di questa classe politica non possono e non devono pagarle i ternani.
Oggi, però, abbiamo più che mai il bisogno di ritornare a sperare, di affrontare uniti questo momento buio come una comunità. Leopoldo Di Girolamo rassegni immediatamente le sue dimissioni. ”
FRATELLI D’ITALIA
Secondo Marco Cecconi (Fratelli d’Italia), è stato buttato via un altro anno ”
dall’ammissione del predissesto e l’annuncio di un Piano di riequilibrio, al primo passaggio di quel Piano in consiglio comunale nell’ottobre scorso e sino ad oggi. Un altro fallimento annunciato, scritto in misure di risanamento tanto aleatorie quanto lo sono stati quei bilanci farlocchi e quella gestione menzognera dei conti pubblici che, esercizio dopo esercizio, hanno provocato l’accumularsi di montagne di debiti. Un’altra bocciatura già scritta, anche a prescindere dal parere tranciante di inadeguatezza formulato già pochi giorni fa dal Viminale. L’ennesima conferma di una cialtroneria politica e amministrativa senza rimedio e senza attenuanti.
Il totale dei debiti da ripianare – aggiunge Cecconi – contenuti nel Piano è solo una parte dei debiti effettivi, molti dei quali rimasti fuori dal conto. Le misure di risanamento presentate, altrettanto, corrispondono a cifre buttate lì a casaccio, come quelle che si pensava assurdamente di incassare da qui a Natale con la vendita delle Farmacie, per le quali – se mai sarà – ci vorrà molto ma molto più tempo e anche un bambino lo capisce. Ma chi è che davvero pensava di farla franca, con una roba così?” Secondo Cecconi dopo questa bocciatura “le dimissioni sono obbligate”:
SINISTRA ITALIANA
Con un comunicato congiunto dellsegreterie regionale, provinciale e comunale, si invita il sindaco a staccare la spina alla sua giunta.
“Avevamo già suggerito di interrompere la consiliatura nei giorni dei domiciliari del Sindaco Di Girolamo. Oggi di fronte alla bocciatura del piano di predissesto da parte della Corte dei Conti crediamo che per la maggioranza che governa la città non resti che prendere atto di una situazione insostenibile. Il dissesto finanziario è una condizione grave, e ancora più grave è il fatto che il Sindaco e la sua maggioranza non siano stati in grado di proporre un piano credibile.
Saranno anni difficili per Terni – sostiene Sinistra Italiana – in cui verranno messi in discussione servizi e attività che sono la spina dorsale del rapporto con i cittadini, della tenuta sociale in un momento di crisi economica, dello possibilità di un nuovo sviluppo civile ed economico. La scelta su come affrontare questa fase, con quali programmi e con quali proposte, non può essere sequestrata dagli eletti che l’hanno prodotta. La parola torni ai cittadini, ai quali come Sinistra Italiana proporremo un percorso di attivazione civica, libera, che sfrutti le migliori competenze della città che abbiano interesse a costruire un percorso alternativo a quello del centro-sinistra che ha governato negli ultimi anni.”
RIFONDAZIONE COMUNISTA
Per Rifondazione è l’ora del “fuori tutti”.
“L’unica soluzione sono le immediate dimissioni di Sindaco e maggioranza che hanno messo a bilancio entrate virtuali, perché impossibili da riscuotere, o che hanno creato società dello sperpero. Una gestione “allegra”, o meglio truffaldina, che si è poi spenta con la spending review e le regole imposte da Bruxelles, supinamente recepite da governi, regioni e comuni.
L’unica “cura” che è stata approntata? meno servizi al massimo prezzo, mantenendo privilegi, posizioni, sperperi, ignobili precedenze, lasciando decadere economicamente e socialmente il territorio.
Si restituisca a questa città la dignità privata da anni di scelte amministrative scellerate, dettate da equilibri di potere privatistici ed antagonisti all’interesse pubblico – scrive il segretario comunale di Rifondazione, Lorenzo Carletti – Si affranchi questa maggioranza politica che ha portato questa comunità nel baratro. Portate con voi la vostra arroganza.
Liberate questa città.”
FORZA ITALIA
Secondo il capogruppo a Palazzo Spada, Francesco Ferranti si tratta di “Una ulteriore perdita di credibilità politica del Pd ammesso ne fosse rimasta ancora un po’ . Un piano di riequilibrio che come ho detto in consiglio giorni fa si basa su molte ipotesi e zero certezze . L’unica certezza -aggiunge Ferranti – è che il Pd non è più in grado di governare né Terni né l’Umbria e nel farlo arreca danni ai cittadini.”
LEGA NORD
Secondo Emanuele Fiorini è
“patetico e grottesco l’atteggiamento del sindaco che resta attaccato alla sua poltrona.
Di certo oggi è certificato il fallimento di una delle peggiori giunte che la storia della città ricordi. Tuttavia il sindaco, nonostante l’evidenza dei fatti, incredibilmente non rassegna come promesso le proprie dimissioni, aggrappandosi all’ultima speranza del ricorso avverso la decisione della magistratura contabile.
Patetico e grottesco, a questo punto – conclude Fiorini – è l’atteggiamento del sindaco e della sua Giunta nel coltivare la speranza di rimanere attaccati alla poltrona, confidando in un sovvertimento della decisione della Corte dei Conti che non avverrà mai, semplicemente perché il piano di riequilibrio economico finanziario è disastroso.”
Secondo Unione Civica per Terni: “In un momento tanto complesso, è ormai più che acclarata l’inadeguatezza dell’amministrazione cittadina, che non può altro che dimettersi per il bene della città:
in un atto di estrema responsabilità, si deve ora liberare il campo
, perché l’unica speranza possibile è
aprire
una nuova pagina per Terni in cui i protagonisti principali siano finalmente i Ternani, con l’aiuto del gran numero di uomini e donne capaci, eccellenze, che questo territorio sa esprimere.
Unione Civica per Terni lavorerà in ogni modo possibile perché i cittadini stessi tornino a decidere e a governare il proprio futuro, perché la Città possa preparare per sé una nuova Classe Politica che degnamente la rappresenti.
Basta con l’accanimento terapeutico”.