La vicenda umana di Sabrina Beccalli ha dell’incredibile. La sua storia, la sua orrenda fine l’ha raccontata mercoledì sera “Chi l’ha visto?” che si è occupato più volte del caso.
Sabrina Beccalli sparisce dalla sua abitazione di Crema la vigilia di Ferragosto dello scorso anno. La sera di Ferragosto viene ritrovata la sua auto bruciata, una Fiat Panda nera e i vigili del fuoco avvertono i carabinieri che all’interno hanno trovato la carcassa di un cane. Ma Sabrina un cane non lo poteva tenere perché fin da bambina è allergica al pelo degli animali. Ma i vigili del fuoco, questo non lo sanno. Il 16 agosto anziché far intervenire un medico legale interviene un veterinario dell’ATS Val Padana di Crema. “Dalle evidenze risulta – scrive nella sua relazione il veterinario – che la carcassa animale ritrovata nell’auto è identificabile come animale della famiglia dei canidi e del genere canis , non di giovane età, e non si riscontra la presenza di alcun microchip. Si lascia la carcassa in loco e si decide per il successivo smaltimento mediante ditta apposita”. E così quel che resta dell’animale viene smaltito nell’inceneritore.
Pertanto continuano le ricerche della povera Sabrina che è ufficialmente ancora una donna scomparsa.
Una svolta nelle indagini viene dalle immagini di una telecamera di un’abitazione privata che si trova a 300 metri dal luogo dove è stato ritrovata la macchina bruciata di Sabrina. Dalle immagini si evince che alla guida dell’auto c’è un certo Alessandro Pasini, amico di Sabrina che, poco dopo, ripassa nella stessa via in monopattino. Pasini viene fermato dai carabinieri ai quali confesserà che Sabrina è morta nella casa della sua ex fidanzata per overdose. Versione smentita dalla testimonianza di una donna che abita nella stessa zona e che ha udito disperate richieste di aiuto, la sera della vigilia di Ferragosto, di una donna non riuscendo però a individuare la casa dalla quale provenivano. E anche i carabinieri, accorsi immediatamente, non sono riusciti a individuare l’abitazione. Successivamente Pasini confessa di aver messo il corpo di Sabrina dentro la Panda e di averle dato fuoco. Ma gli inquirenti non gli credono perché hanno la relazione di due veterinari in cui si sostiene che dentro la Panda c’era la carcassa carbonizzata di un cane. Sabrina è ancora una donna scomparsa.
Solo molto più tardi, a seguito di una ispezione accurata dei RIS dei carabinieri si scopre che all’interno dell’auto vi sono resti che potrebbero appartenere a un essere umano. Resti che vengono inviati al medico legale: le analisi non lasciano dubbi, quei resti appartenevano a Sabrina Beccalli.
“L’hanno uccisa due volte – dice la sorella di Sabrina – c’è stato un errore grandissimo, qualcuno dovrà darci delle risposte”.
Hanno rabbia i famigliari di Sabrina, distrutti per la sua morte violenta ed esterrefatti per quanto accaduto dopo. Ma come è stato possibile scambiare il corpo, seppur carbonizzato, di una persona con la carcassa di un cane?