“Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’umanità Unesco è un vaffa alla cucina molecolare”, parola di Gianfranco Vissani che commenta così l’ingresso nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco, della cucina italiana.
“È una vittoria straordinaria per l’Italia dei territori, dei prodotti veri e della cucina fatta per nutrire e far star bene le persone – ha fatto notare lo chef – è un segnale forte che riporta al centro il senso stesso del mangiare, lontano da mode effimere e tecnicismi esasperati. Abbiamo vissuto anni in cui si è perso il contatto con il cibo – aggiunge Vissani – tra sperimentazioni estreme, cotture esasperate e costruzioni che poco avevano a che fare con la cucina quotidiana. Oggi invece l’Unesco riconosce il valore di una cucina territoriale, fatta di ingredienti sani, stagionali, cucinati al momento”.
“Mangiare bene – secondo Vissani – significa mangiare espresso, mangiare cucinato, mangiare piatti che raccontano una storia e un luogo. Non un cibo standardizzato o trattato fino a perdere identità e sapore. È un riconoscimento che ci responsabilizza perché la cucina italiana non è solo eccellenza, ma cultura, agricoltura, salute e convivialità”.













