Dopo il 3, 4 e 5 aprile in zona rossa, dal 7 aprile l’Italia tornerà all’arancione o al rosso in base alla diffusione del contagio.
E’ quanto scaturito dal consiglio dei ministri di oggi che ha varato le nuove norme che resteranno in vigore fino al 30 aprile.
Restando in arancione e rosso significa che bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema, resteranno ancora chiusi.
Con una appendice: se l’andamento della pandemia e la campagna di vaccinazioni lo consentiranno, saranno possibili deroghe per il ripristino delle zone gialle e allentamenti sulle chiusure.
Dunque, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che ricalca grosso modo l’impianto delle misure già in atto.
Novità invece per quanto riguarda le vaccinazioni: saranno obbligatorie per il personale sanitario, farmacisti compresi., “requisito essenziale per l’esercizio della professione”. In caso di rifiuto al vaccino scatta uno spostamento automatico anche a mansioni inferiori, con eventuale ridimensionamento dello stipendio.
Per i medici è stato predisposto uno scudo penale: non dovranno rispondere di omicidio o lesioni personali tutti i vaccinatori che nel somministrare le dosi seguano le regole indicate dalle autorità sanitarie.
I presidenti di regione, inoltre, non potranno emanare ordinanze per chiudere le scuole in contrasto con le norme nazionali che prevedessero la didattica in presenza. Il decreto stabilisce che si va in classe, fino alla 1^ media anche in zona rossa e fino alla 3^ media in zona arancione, con gli istituti superiori in presenza al 50%.
“Il decreto mette la tutela della salute al primo posto” ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Soddisfatte Lega e Forza Italia “per le eventuali riaperture già prima della fine di aprile” .