In scena Francesco Montanari e Lino Guanciale al Teatro Manini di Narni con il testo di Davide Sacco (che curerà anche la regia), “L’uomo più crudele del mondo.” In anteprima nazionale il 9 febbraio e in replica fino al 12 febbraio, sempre nel Teatro narnese. Nella prossima stagione teatrale lo spettacolo sarà replicato in molti teatri in Italia.
Si tratta della prima grande produzione del Teatro Manini. “Per me – ha detto tra le altre cose Francesco Montanari presentando l’evento – sarà il debutto societario e produttivo”.
“Del testo mi ha entusiasmato il fatto che ci ho rivisto parte di quella drammaturgia francese o anglofona che amo. E’ una meditazione violentissima sul desiderio. All’inizio dà delle coordinate tanto che sembra facile individuare chi sia l’uomo più crudele del mondo ma è un abisso che ci riguarda tutti e l’uomo più crudele mondo può essere chiunque di noi”.
“E’ un grande lavoro di squadra – ha detto l’autore e regista Davide Sacco – sono grato a Lino e Francesco, con i quali mi sono trovato, stiamo lavorando in totale onestà raccontando le cose della vita che per noi sono importanti.”
E’ intervenuto nella conferenza di presentazione on line anche l’assessore del comune di Narni, Lorenzo Lucarelli che ha ribadito l’importanza dell’affidamento a Sacco e Montanari della direzione artistica del Teatro Manini. “Stanno facendo un grande lavoro – ha riconosciuto Lucarelli – quello del Teatro Manini è un progetto ambizioso e di grandissima qualità. Siamo orgogliosi di questa produzione”.
Grande complicità fra i due protagonisti Guanciale e Montanari che si sono scambiati molti complimenti. Guanciale ha detto che gli sarebbe piaciuto fare “Il Cacciatore”, la fiction in cui Montanari interpreta il giudice antimafia Saverio Barone ispirato alla vita del giudice Alfonso Sabella.
Montanari ha detto che gli sarebbe piaciuto fare “Il Commissario Ricciardi”, interpretato da Guanciale.
“Se il presidente della Repubblica fosse Liliana Segre io sarei molto felice – ha risposto a precisa domanda Lino Guanciale – come se lo fosse stata Emma Bonino. Sarei felice se una donna europeista, forgiata in tante battaglie per le libertà civili diventasse presidente della nostra Repubblica”.
“Mi piacerebbe che fosse una donna – ha ribadito Francesco Montanari – ma in questo momento non saprei chi indicare”.