“Oggi assistiamo a una crisi delle grandi democrazie e nel mondo hanno forza i regimi autocratici che producono classe dirigente, stabilità, quello che le democrazie non sono più in grado di produrre. Quindi, io utilizzo una categoria gramsciana, parlo di una crisi di egemonia, di interregno, cioè quella fase in cui viene meno una egemonia, quella dell’Occidente liberal-democratico, ma non c’è una nuova egemonia e dunque – diceva Gramsci – si manifestano fenomeni vari, morbosi, conflitti, che è esattamente il momento che il mondo sta vivendo. Ma io non credo – l’ho scritto anche nel libro – che passeremo da una egemonia dell’Occidente a una egemonia cinese, il modello cinese non è esportabile, la Cina è un interlocutore insostituibile perché non ci sarà un ordine mondiale senza un dialogo con la Cina ma la Cina non sarà la nuova potenza egemone”, si va verso un multilateralismo efficace”.
Lo ha detto ieri pomeriggio Massimo D’Alema che ha partecipato a un incontro in streaming sulla pagina Facebook della CGIL di Terni in cui ha presentato il suo libro “Grande è la confusione sotto il cielo. Riflessioni sulla crisi dell’ordine mondiale”.
“E’ pronto l’Occidente ad andare in questa direzione? – ha aggiunto D’Alema – In questo momento l’Occidente è attraversato da spinte negative, di chi reagisce al declino, e questo è il sovranismo americano di Donald Trump, attraverso l’uso della forza, attraverso una strategia di scontro, sul piano militare, sul piano commerciale, sul piano politico-ideologico. Secondo me, invece, la strada da percorrere sarebbe quella della costruzione di una coesistenza pacifica e di un equilibrio multilaterale. Questo è il grande tema dei prossimi anni. Un ruolo fondamentale potrebbe ancora giocarlo l’Europa che sembrerebbe orientata nel senso della coesistenza e del multilateralismo però non sempre ha la forza di far valere questo suo punto di vista”.
Parlando di capitalismo globale e politica nazionale D’Alema ha osservato: “come si costruisce una rete politica in grado di governare i processi economici, di ridurre le diseguaglianze, di ridurre l’impatto sulla natura? Questa rete politica è il multilateralismo. Soltanto la cooperazione fra i poteri nazionali può creare una rete di regole. Questa è la grande sfida per la sinistra perché l’altra risposta, cioè tornare alla sovranità nazionale, è una risposta regressiva, illusoria per molti aspetti”.
ELEZIONI AMERICANE
Secondo D’Alema saranno “cruciale passaggio per definire gli equilibri futuri. Trump ha un carico di rozzezza e di aggressività che mette a rischio la coesistenza pacifica e gli equilibri internazionali, aggrava le tensioni. Non lo so come va a finire perché gli Stati Uniti sono attraversati da una crisi profonda e la macchina della propaganda di Trump ha una sua potenza. Il risultato è imprevedibile ed è un risultato fondamentale, che torni ad esserci una guida democratica degli Stati Uniti in grado di riprendere il dialogo con l’Europa, che Europa e Stati Uniti tornino a parlare la stessa lingua, oggi parliamo due lingue diverse”.
ELEZIONI REGIONALI E MOVIMENTO 5 STELLE
“Non bisogna enfatizzare i risultati perché la destra ha fatto ancora un passettino in avanti ma è stata arginata, è stata fermata l’offensiva e, tutto sommato, la sinistra, il PD, l’hanno fatto da soli poiché la maggioranza di governo si è presentata divisa”. Riferendosi al M5S, l’ex Presidente del consiglio ha affermato: “Il Movimento 5 stelle vive una crisi culturale perché non ha trovato una leadership capace di produrre una nuova narrazione”. Loro hanno ottenuto risultati sostenendo che la destra e la sinistra non esistono più che il nuovo confronto era fra il popolo e le oligarchie. Questa narrazione è superata. Destra e sinistra ci sono e non sono uguali. “Ci vorrebbe – secondo D’Alema – un leader 5 stelle in grado di fare onestamente questo discorso, di motivare, sulla base di una nuova narrazione, l’alleanza di questo Movimento di cittadini e la sinistra del Paese, cioè quello che c’è. Fin quando non ci sarà chi avrà dato motivo e ragione a questa alleanza il Movimento non avrà una prospettiva, vivrà una crisi e se questo Movimento non ritrova una sua ragione d’essere rappresenterà anche una minaccia per la stabilità del governo. C’è questa incognita del Movimento 5 stelle che è di natura culturale”.
Con D’Alema ha partecipato all’iniziativa Susanna Camusso, ex segretaria della Cgil. Paolo Raffaelli è stato il conduttore.
PER RIVEDERE LA DIRETTA STREAMING