Collescipoli continua a farsi spazio nel panorama culturale e lo fa sempre di più guardando anche oltre i confini del territorio, definendo collaborazioni organiche con importanti artisti e creativi di caratura nazionale.
È di queste ore infatti l’ufficializzazione della collaborazione tra la associazione Thyrus e Davide Pompili, uno dei nomi più apprezzati e riconoscibili dell’attuale scena pop e creativa italiana, che opererà quale Visual Art Coordinator del BAC in stretta sintonia con il direttore artistico dell’associazione, Andrea Giuli e con il supporto di Tatiana Morbidi.
“Dopo una breve pausa estiva in cui per la verità non abbiamo mai smesso di incontrarci e di presidiare il chiostro di Santa Cecilia – commenta il presidente della Thyrus Marco Diamanti – ci siamo subito rimessi al lavoro per elaborare la nuova fase del BAC e dotare il progetto di collaborazioni autorevoli. Siamo veramente felici che Davide Pompili sia con noi in questa faticosa ma entusiasmante avventura, aprendo così nuovi scenari e prospettive per il lavoro che stiamo facendo. Pompili non è solo un artista dalla cifra visiva potentissima ma anche un professionista capace di unire visione contemporanea, rigore progettuale e sensibilità comunicativa. La sua presenza è un dono per Collescipoli e per tutta la rete di energie che ruota attorno al progetto BAC – Borgo Arti Collescipoli.”
Davide Pompili è un artista poliedrico, le cui opere pop e visionarie hanno trovato spazio in gallerie e contesti internazionali. La sua arte, che fonde ironia, colore, provocazione e denuncia, si è affermata come linguaggio visivo inconfondibile capace di parlare alle nuove generazioni e di dialogare con lo spirito del tempo.
“Lavorare a Collescipoli, qui al BAC, mi emoziona – ha dichiarato Pompili – questo borgo ha un potenziale enorme: è già un museo a cielo aperto, e ciò che faremo sarà valorizzare la sua anima artistica facendo interagire antico e contemporaneo e coinvolgendo la comunità con installazioni, mostre, performance e laboratori. Non un’arte per pochi, ma un’arte per tutti”.