Non nominano la città di provenienza ma vie e luoghi indicano che la storia che viene raccontata si svolge a Terni. Inconfondibile anche lo slang.
Una storia difficile, di rapporti famigliari improvvisamente avvelenati. Quando meno te lo aspetti da un figlio modello: “se me lo avessero detto un anno fa, tu vivrai questo, sarei scoppiato a ridere, mai pensato che mio figlio avesse potuto fare cazzate, era pure troppo perfetto.”
E, invece.
E, invece, controllando il telefonino il padre del ragazzino che ha solo 14 anni e mezzo , scopre che suo figlio spaccia e fa uso di sostanze stupefacenti. Quando lo scopre vieta al figlio di uscire di casa e, per tutta risposta, il giovane assale il padre a calci e pugni.
La situazione si fa incandescente e il figlio avverte il padre: “guarda che prima o poi qualcuno ti viene a cercare.”
“In me e mia moglie, ormai lui vedeva i nemici numero uno: Fuck family – dovete morire tutti – ha scritto sul muro della camera.Gli amici sono la loro famiglia.”
Dopo l’ennesima discussione il giovane si allontana da casa. Non ritorna a dormire e non si presenta la mattina successiva per andare a scuola. A quel punto i genitori decidono di sporgere denuncia ai carabinieri per allontanamento. Dopo un giorno di ricerche viene ritrovato. Il padre si dice impressionato dall’atteggiamento del figlio difronte agli stessi carabinieri.”Un atteggiamento arrogante, sputava per terra.” Dopo aver ammesso di fare uso di sostanze, i carabinieri lo redarguiscono e lo riaffidano al padre. Non appena a casa – racconta ancora il genitore – il ragazzo tenta di mettere le mani addosso a lui e alla madre.”
Giulio Golia , che ha curato il servizio, aspetta sotto casa il ragazzo e ci parla. Lui ammette che la scuola non gli piace, “vorrei fare una scuola più semplice, mo’ voglio cambiare, voglio andare all’alberghiero. Sono un paio di settimane che non vado a scuola, non faccio niente, sto bene così.” Golia gli strappa una promessa: “non spaccerò più.” Anche se, più tardi afferma che si vede costretto a spacciare perché a lui “almeno 5 euro al giorno” gli servono per “cenare e per piglia’ un gelato, un pacchetto di sigarette ogni tanto”. E rimprovera il padre che “fino ad agosto mi dava 40 ero a settimane” lasciando intendere che poi non gliele ha più date. Da quel momento – a quanto racconta – ha cominciato il piccolo spaccio.
“Il confronto è complesso” ammette lo stesso inviato delle Iene. “Non ho tutta questa voglia di ricucire il rapporto” , afferma il giovane che rimprovera il padre per averlo denunciato e costretto, di conseguenza “ai servizi sociali, Dio solo sa che altro devo fa’”.
“Cercate di ricucire questo rapporto, è un peccato per tutti e due”, chiude Golia.
La sensazione è che non sarà un’impresa facile.
IL VIDEO
https://www.iene.mediaset.it/video/droga-padre-denuncia-figlio-spacciatore_287930.shtml