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La sentenza della Corte d’assise di Appello di Perugia che ha confermato la condanna a 30 anni per Amine Aassoul, autore dell’omicidio di David Raggi, secondo il fratello Diego “è il segnale che l’Italia vuole cambiare, che è finito il tempo degli scherzi e del dormirci sopra, speriamo che non sia un caso isolato”.
“Siamo stati contenti, detto fra virgolette – aggiunge Diego Raggi – nessuno ci ridarà David ma questa condanna ci aiuta a vivere meglio il nostro lutto”.
Diego Raggi ha poi detto che gli sguardi fra loro (lui e sua madre presenti in aula) non si sono mai incrociati con quelli dell’assassino.
Parla di giornata “emozionante” e di “grande sorpresa”, l’avvocato Massimo Proietti che assiste la famiglia Raggi. Sorpresa perché non ci si aspettava la richiesta della riduzione della pena da parte del sostituto procuratore, Costagliola.
“Ho dovuto mettere tutte le mie forze per far passare l’aggravante dei futili motivi che a nostro avviso esisteva ed era ben motivata nella sentenza di primo grado – ha detto l’avvocato Proietti . La richiesta della procura nasce da una valutazione non corretta di quello che era l’incarto processuale. Amine Aassoul , come ha scritto il giudice Maurizio Santoloci – aggiunge il legale della famiglia Raggi – è una macchina da guerra criminale”.