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Direzione Bosnia, difficolta di guida 9.
Già perché se non siete mai stati in Bosnia non avete mai potuto vedere che tipo di asfalto c’è. Per chi guida la moto dei tratti sono davvero impegnativi( moto ultra carica poi) perché per terra ci sono centinaia di piccoli solchi ( tipo quelli che lasciano i tir quando rompono qualcosa e lasciano quelle righe per terra, avete presente?) che servono per quando nevica ma che per un motociclista sono una dannazione perché?? Perché la moto va dove gli pare soprattutto in curva. Mettici poi un traffico caotico ma soprattutto delle città immerse nel verde, super inquinate da enormi fabbriche messe lì davvero senza nessun senso. La puzza è spesso nauseante e non vedo l’ora che passi questo tratto di strada che collega la Croazia alla Bosnia. 300 km ma ci vogliono circa 6 ore. Aggiungi poi che alla dogana mi piantano 1000 storie su dove vado perché vado e quando esco dalla Bosnia ( forse perché hanno visto l’adesivo della Serbia sulla moto).
Dopo 20 minuti di documenti e chiacchiere riesco ad entrare. Sarajevo mi accoglie con la sue tante moschee e chiese cristiane insieme. Con i suoi mille volti e mille etnie. È la seconda volta che vengo qui e rimango un’altra volta a bocca aperta per il suo enorme fascino. Viva, pulsante, colorata. Lontano anni luce dal periodo della guerra che l’ha martoriata per 4 lunghi anni. Cammini per la città e incontri sguardi diversi, vestiti unici, atteggiamenti molto lontani dai nostri ma comunque affascinanti. Bazar, suk, negozietti, viuzze strettissime piene di botteghe e baretti dove prendere il caffè o tè arabo rigorosamente bollente perché…. Il momento del caffè o tè è un momento in cui ci si rilassa e si fanno due chiacchiere; ecco il perché ti servono tutto bollente in modo tale che tu possa berlo con tranquillità e senza fretta.
Visito le moschee e le chiese che sono sparse dentro la città vecchia ma soprattutto cammino nella parte chiamata la via della tristezza. Perché? Perché basta alzare lo sguardo 3 metri e puoi vedere tutti i palazzi pieni di buchi di pallottole e mortai ancora ben visibili, a monito di ciò che è successo 25 anni fa. Passo due giorni bellissimi in questa città che davvero ti accoglie a braccia aperte, ho anche modo di visitare il monte sopra Sarajevo molto famoso perché nel 1984 ha ospitato le olimpiadi di sci. L’ultimo giorno invece me lo dedico a vedere un’altra città molto famosa sia per la sua bellezza ma soprattutto per la sua storia triste: Mostar. Vado a vedere la parte vecchia molto caratteristica ma soprattutto il famosissimo ponte ricostruito dove fanno ogni anno le gare di tuffi della Red Bull..e ti credo sono 25 metri!!!! Beh, che dire. Gli ultimi 300 km fino a Spalato dove prenderò la nave per tornare da Giulia e Nina. È stata una bellissima vacanza come sempre, ricca di emozioni e luoghi meravigliosi! Grazie a chi ha speso anche un solo minuto per leggere i miei articoli. Vi abbraccio Max.
PS:
Vi svelo il segreto: l’anno scorso abbiamo, per chi ci seguiva, interrotto la vacanza bruscamente ad Udine non specificando il motivo… ora ve lo svelo…. ci hanno SEQUESTRATO la moto causa mancanza polizza assicurativa( non me ne sono accorto) e quest’anno ho deciso appunto di ripartire proprio da Udine e finire il giro che dovevamo fare l’anno scorso.Mi piace sempre finirle le cose