L’AFAD, associazione famiglie disabili Terni, attraverso il suo Presidente, Angelo Fortunati, attacca frontalmente le politiche portate avanti in materia dal Comune di terni.
“Terni nel passato è stata una città sensibile e pronta ad accogliere l’innovazione su servizi socio/assistenziali – sostiene AFAD – ma oggi purtroppo dobbiamo costatare che da circa 15 anni si sono fatte solo chiacchiere e promesse, non vi è stata mai una strategia complessiva da permettere una progettazione significativa sulle esigenze del territorio.
Si è lavorato spesso in maniera non coordinata e senza un obbiettivo e quei pochi che si sono abbozzati non sono riusciti.
Abbiamo assistito a tagli significativi, alla compartecipazione delle famiglie alla spesa e soprattutto ad un impoverimento della qualità dei servizi stessi.
Mentre a livello nazionale – aggiunge Fortunati – le politiche per la disabilità ormai da moltissimo tempo si stanno orientando verso altre soluzioni, noi a Terni non solo siamo rimasti fermi a 20 anni fa, ma torniamo indietro riproponendo soluzioni superate scientificamente da moltissimi anni.
L’Umbria pur spendendo in servizi socio/sanitari più di altre regioni, è una delle poche rimaste in cui i servizi alle persone con disabilità sono principalmente basati sull’assistenzialismo ed offerti nella formula prendere o lasciare.”
“Chiediamo da molti anni ormai sia per i disabili minori che per i disabili adulti di superare la frammentazione degli interventi che devono essere invece individuati all’interno di un progetto individuale di presa in carico della persona con disabilità condiviso dal disabile stesso o dalla sua famiglia ed è un sacrosanto diritto la possibilità di scelta dove attingere per i servizi.
In questi giorni – sostiene Fortunati – i nostri Amministratori USL Umbria 2 e Comune di Terni stanno portando modifiche sostanziali all’organizzazione dei Centri Diurni per Disabili adulti nel territorio non rispettando la delibera Regionale n° 1622 del 29 12 2015 sia nei requisiti strutturali, sia nel numero massimo dei ragazzi inseriti (la delibera regionale prevede n° max 20 per Centro), sia nelle figure professionali previste, creando situazioni insostenibili di sovraffollamento, di confusione e malessere provocando così la perdita di quei traguardi di autonomia e stabilità tanto faticosamente raggiunti dai ragazzi con disabilità.
Tutto ciò – ribadisce Fortunati – in contrasto aperto con la nostra Associazione che rivendica oltre il rispetto delle leggi regionali l’attuazione di una progettazione individuale che dia il diritto di cittadinanza e di inserimento nella società reale in ambienti più o meno protetti secondo le esigenze.
Le politiche che si sono perseguite in questi ultimi tempi sono quelle di far confluire i disabili nei Centri Diurni senza tener conto di patologie e gravità diverse non conciliabili tra loro al solo fine del risparmio.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, sovraffollamento, servizi scadenti nessun progetto individuale, e quindi nessun risultato.”
“Siamo rimasti indietro – conclude il Presidente di AFAD – non solo su quanto sopra espresso ma anche sul durante e dopo di noi. In territori anche umbri questi problemi sono stati affrontatati trovando più soluzioni con lo scopo di far nascere e consolidare strutture per accogliere i disabili che restano soli,
A Terni di tutto ciò non vi è traccia, non vi è un dibattito cittadino per far emergere le necessità del territorio, a noi sembra che non sia riconosciuto come un problema istituzionale ma delegato all’iniziativa di chi vuol fare qualcosa.”
La risposta del Comune di Terni è giunta immediata sul sito istituzionale con una nota del vice sindaco con delega al welfare, Francesca Malafoglia:
“Apprendo con stupore delle dichiarazioni di Afad, del presidente Fortunati – scrive la Malafoglia – che a fronte di contatti quotidiani, partecipazioni di iniziative, momenti pubblici di confronto, non ultimo quanto avvenuto pochi giorni fa nella audizione consiliare, rilanciano posizioni che sono già state chiarite e definite. Le occasioni di confronto sono state numerose, anche grazie al lavoro della 2° Commissione consiliare, con la presenza del direttore della Asl Imolo Fiaschini,. E’ già stato possibile chiarire che l’impegno per la realizzazione dei progetti individuali non è più solo una volontà delle associazioni e un intento politico del comune di Terni, ma sta diventando un dato di fatto per un impegno concreto di Asl. Un importante lavoro di condivisione sulle politiche del lavoro è stato portato avanti, coinvolgendo la Regione Umbria, per sperimentare nuove modalità e iniziative, cosi come richiesto dalla Afad. Invito come già fatto per le vie istituzionale l’associazione Afad a prendere parte ai lavori di cooprogettazione, al pari di tutti gli altri, a partire dal 16 marzo, secondo appuntamento di progettazione condivisa sul Fondo sociale europeo. La programmazione regionale ci mette ora nelle condizioni di avere il riparto dei fondi per le zone sociali e il percorso di programmazione nazionali e regionali del Dopo di noi ci mettono nella condizioni di assumere decisioni certe, le scelte politiche d’altronde sono state assunte in più occasioni e non si torna indietro. Ora – conclude l’assessore Malafoglia – è il momento di passare alla progettazione e alla realizzazione, confidiamo sul contributo di tutte le persone che hanno a cuore la piena realizzazione degli obiettivi di vita di ogni individuo. Procediamo responsabilmente sugli impegni assunti al di la delle uscite estemporanee che, pur suscitando amarezza, non possono distrarre dagli obiettivi amministrativi che ci siamo posti”.