“La politica si riappropri con saggezza delle sue competenze senza correre il rischio di passare al vaglio dei giudici”.
Lo afferma il presidente della Federcaccia provinciale di Terni, Giulio Piccioni, alla vigilia dell’apertura della stagione venatoria.
Il via domenica 19 settembre con la “generale”, senza le tradizionali pre-aperture che negli anni scorsi avevano consentito la caccia, ad esempio alla tortora.
“Siamo alla vigilia della prima giornata venatoria – sostiene Piccioni – solo per vicende legate a questioni normative. Chi parla di siccità abnorme ha la memoria corta e dimentica, tra l’altro, che in passato, pur in presenza di stagioni estive altrettanto critiche a livello di siccità, il via alla stagione venatoria era fissata al 18 agosto”.
Per la Federcaccia ternana è stata un’estate particolarmente attiva. Molti volontari hanno infatti collaborato con l’Agenzia forestale della Regione Umbria nel settore della prevenzione per l’avvistamento degli incendi.
L’apertura di domenica sarà caratterizzata dalla eccezionale presenza di cinghiali ormai in ogni luogo, città comprese. La caccia a questa specie si aprirà ai primi di ottobre.
“Siamo ad una emergenza reale – ritiene Piccioni – che ci deve condurre ad una gestione attenta del problema per evitare danni all’ambiente e alle produzioni agricole. Come Federcaccia abbiamo presentato alla Regione un piano dettagliato per la gestione della specie: tiene conto e prevede anche lo sviluppo di specifiche aree a favore della piccola selvaggina stanziale, come fagiani, lepri, starne. Le loro poche nidiate vengono sistematicamente aggredite”.
Piccioni critica l’approccio alla questione cinghiale intrapreso dal mondo agricolo.
“Gli agricoltori sono investiti del problema al nostro pari. Credo però che non vadano cercate soluzioni estemporanee come quelle chieste alla regione: non servono anticipazioni delle aperture intempestive perché non ci sono i tempi organizzativi. Occorre invece una progettazione ben diversa per affrontare radicalmente il problema”.
Nodo Ambito territoriale di caccia del ternano orvietano: Piccioni indica tre direttive.
“Il Comitato deve ritrovare il dialogo interno, deve recuperare il tempo perso e realizzare i programmi concordati”.
Apre la stagione venatoria nel mezzo della raccolta firme per un referendum contro l’attività della caccia.
“Ovviamente non posso essere d’accordo anche perché ritengo che la nostra passione sia indispensabile per il mantenimento di un equilibrio delle specie come il cinghiale ma anche di altre che stanno aggredendo la piccola fauna: penso ai corvidi e alle gazze. Noto che la raccolta firme per il referendum registra una spaccatura nelle associazioni ambientaliste: faccio appello al loro buonsenso”.
E per domenica… “un grande in bocca al lupo e massimo rispetto delle norme di sicurezza pensando al futuro della caccia in un contesto di maggiore responsabilità e ottimismo”.