Il doping torna a scuotere il mondo del canottaggio e il Comitato olimpico nazionale italiano.
Dopo il deferimento di Vincenzo Abbagnale, figlio dell’ex olimpionico Giuseppe, oggi presidente federale, per la mancata reperibilità ai controlli, un altro nazionale azzurro sarà costretto a saltare i giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016.
Si tratta di Niccolò Mornati, pronto a volare in Brasile per rappresentare l’Italia nel due senza insieme a Vincenzo Capelli ma trovato positivo all’anastrozolo, un farmaco capace di interferire con la produzione di alcuni ormoni, in un controllo antidoping a sorpresa effettuato lo scorso 6 aprile a Piediluco (Terni), dove il 35enne canottiere si trovata in ritiro con la nazionale.
La notizia è stata comunicata direttamente dal presidente del Coni Giovanni Malagò in una conferenza stampa convocata d’urgenza al Foro Italico oggi pomeriggio.
Al di là del valore dell’atleta, capace di vincere tre medaglie d’argento e due di bronzo ai Mondiali, oltre all’oro conquistato con il “4 con” al campionato iridato under 23 di tredici anni fa, il nuovo caso doping scuote direttamente il Coni: Niccolò Mornati è infatti il fratello di Carlo, ex canottiere e oggi dirigente del Coni (vice segretario generale, responsabile della preparazione olimpica e capo della delegazione italiana a Rio 2016).