Nessun ripensamento e nessuna concessione alla regioni. Bar, gelaterie, pasticverie e ristoranti chiuderanno alle ore 18 da lunedì 26 ottobre. Dopo le ore 18 potranno effettuare consegne a domicilio e asporto. E’ questa la conferma più rilevante fra tutti i provvedimenti contenuti nel nuovo DPCM già firmato da Giuseppe Conte. Potranno restare aperti la domenica osservando le stesse restrizioni.
“Non dobbiamo solo vedere il numero dei decessi ma dobbiamo anche vedere lo stress delle strutture ospedaliere e sanitarie. E’ anche questa una delle motivazioni che ci ha spinto ad agire in modo più risoluto con questo dpcm – ha detto Conte, giustificando i provvedimenti restrittivi – stiamo lavorando tanto per continuare a rafforzare la resilienza del nostro Servizio Sanitario nazionale e sicuramente integrare in questa strategia e coinvolgere a pieno titolo i medici di famiglia rientra nei nostri obiettivi. Lo sono già ma possono essere ancora poi coinvolti nei compiti che ci aspettano”.
“Il governo si è dato un obiettivo chiaro – ha aggiunto Conte – vogliamo tenere sotto controllo la curva epidemiologica , solo in questo modo, infatti, riusciremo a gestire la pandemia senza rimanerne sopraffatti. Gestire la pandemia significa garantire cure a tutti i cittadini e significa scongiurare un secondo lockdown generalizzato, come in primavera, il paese non può più permetterselo. Dobbiamo fare il possibile per proteggere insieme la salute e l’economia”.
Conte annuncia nuove risorse a fondo perduto per tutte le categorie nuovamente colpite dalle restrizioni.
“Se nel mese di novembre rispetteremo le regole , riusciremo a tenere la curva epidemiologica sotto controllo, riusciremo così ad allentare le misure e affrontare dicembre e le festività natalizie con maggiore serenità. L’Italia è un grande paese, ce la farà anche questa volta”.
“Sono giorni difficili. La curva del contagio cresce nel Mondo. E in tutta Europa l’ onda è molto alta. Dobbiamo reagire subito e con determinazione se vogliamo evitare numeri insostenibili. Per questo abbiamo firmato un nuovo DPCM con misure restrittive volte a ridurre le occasioni di contagio”.
Lo sostiene il ministro della salute Roberto Speranza.
Molto più allarmati i medici.
“Le misure del dpcm illustrate oggi dal premier Conte rappresentano l’ ultimo tentativo del governo prima di un inevitabile lockdown totale, se non dovessero funzionare – ha commentato Filippo Anelli, presidente della federazione dell’ordine dei medici.
Quella del governo, aggiunge, “è una grande scommessa per mantenere insieme produzione e tutela della salute, ma se nel giro di 15 giorni gli indicatori peggioreranno, credo sia responsabilità del governo adottare misure ancora più drastiche con un lockdown totale”.
Le misure prese oggi “potrebbero non bastare e potremmo dunque trovarci davanti alla necessità di un lockdown generale. Ciò se la curva dei contagi non si abbassa in modo tale da consentire al Servizio sanitario nazionale di poter affrontare questa seconda ondata epidemica di Covid-19 con un certo margine di tranquillità”. E’ vero che i provvedimenti “limitano parecchio le libere attività dei cittadini ed il tempo libero ma il fronte lavoro è stato preservato. Tuttavia gli indicatori dell’ epidemia sono al momento sfavorevoli e ciò lascia temere che tali misure potrebbero rivelarsi insufficienti”.
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