Nel vocabolario Treccani la parola droga definisce “nel linguaggio corrente, qualsiasi sostanza capace di modificare temporaneamente lo stato di coscienza o comunque lo stato psichico dell’individuo”. Quindi droghe non sono solo eroina, cocaina, hashish, marijuana, LSD, anfetamine, ma anche tè, caffè, tabacco, alcool, medicinali. Certo gli effetti di queste sostanze sull’organismo umano sono diversi ma non sempre sono come ce li aspettiamo o come siamo abituati a sentir dire. Ad esempio l’alcol sembra provocare decisamente più danni di quelle che vengono definite droghe leggere (principalmente marijuana e hashish) o droghe pesanti (cocaina, eroina, ecstasy). Per cercare di fare chiarezza su un argomento che ha mille sfaccettature e mille possibili interpretazioni, l’Associazione Culturale Civiltà Laica ha organizzato un incontro, presso la Sala Laura della Siviera in via Carrara a Terni, dal titolo “Droga: di cosa non stiamo parlando” cui hanno preso parte due esperti del settore, il Professor Giuseppe Nocentini farmacologo dell’università di Perugia che ha affrontato la parte scientifica ed il Professor Persio Tincani docente di diritto all’università di Bergamo e autore del libro “Perché l’antiproibizionismo è logico e morale”, che ha illustrato la tematica legale.
“La distinzione tra droghe leggere e pesanti – ha spiegato il professor Nocentini -deriva da un retaggio culturale che non si regge su basi scientifiche e secondo me non dovremmo assumere nessuna di queste sostanze perché ciascuna di queste crea problemi alla salute ma indubitabilmente dobbiamo fare a meno della nicotina. La cannabis, assunta da persone che ne hanno bisogno, ha addirittura effetti di tipo benefico. Quindi, ha concluso, dobbiamo distinguere gli effetti benefici da quelli voluttuari che possono dare problemi”.
“Le leggi sono frutto di una decisione politica – ha affermato il professor Tincani – e non sempre tengono conto dei dati scientifici. Io non sono per la liberalizzazione delle droghe ma per la loro legalizzazione ossia dovrebbero essere sottoposte a tutte quelle regole cui debbono rispondere i prodotti commerciali. La pericolosità di queste sostanze – ha detto – molto spesso dipende dal fatto che sono state adulterate dal commerciante e questa adulterazione può portare alla morte”.