Saranno dedicate al prof. Ludovico Crisi, a mons. Gino Cotini e ad Oriana Fallaci alcune vie e piazze della città. Lo ha deciso il consiglio comunale che ha approvato una serie di proposte per intitolare spazi pubblici di pregio a personalità “che – si legge in un documento – con la loro opera, hanno lasciato una traccia indelebile e si sono particolarmente distinte nella vita sociale del territorio, contribuendo a scriverne la storia”.
Mancano due personalità che evidentemente non hanno avuto buoni “appoggi”: Demo Filiberti, il “Perlasca” narnese” e Geppino Micheletti, che ha scritto importanti pagine di eroismo civile. Di sicuro saranno ricordati prossimamente.
Il prof. Crisi, proposto dal capogruppo Ptn Sandro Amici, per oltre trent’anni, dall’inizio dei ’60 fino quasi al duemila è stato primario del reparto di chirurgia generale ed urologica all’ospedale cittadino. “Grazie alla sua opera – si legge sempre nel documento – l’ospedale ha sicuramente toccato il momento più alto e all’epoca competeva alla pari se non in maniera superiore con ospedali di città molto più grandi”. Mons. Cotini, proposto dal presidente del consiglio Daniele Latini, sacerdote, archivista, scrittore e anche partigiano durante la seconda guerra mondiale, divenne sacerdote a soli 23 anni (2 maggio 1940) e parroco a Configni, in provincia di Rieti, poi una “carriera” tutta narnese.
Oriana Fallaci, proposta dal capogruppo FI Sergio Bruschini, “seppur non legata direttamente alla città è senza dubbio un personaggio di caratura internazionale. Come giornalista iniziò nel 1967 in Vietnam, corrispondente di guerra per l’Europeo, tornandoci ben dodici volte in sette anni. Ebbe un rapporto conflittuale con don Luigi Pallottini, il parroco di San Faustino, che faceva il missionario in Bolivia. Il religioso rilasciò ad Oriana Fallaci un’intervista con la quale si denunciavano i soprusi verso la popolazione india. Una volta uscito, sull’Europeo, Luigi Pallottini dovette fuggire tra la foresta amazzonica per scampare alla vendetta degli scherani del regime.
Spazi pubblici saranno dedicati anche alle “Morti sul lavoro”, con la proposta del gruppo Psi.