La Treofan Italy srl ha inviato oggi la comunicazione ufficiale del licenziamento collettivo di 142 dipendenti: 3 della sede di MIlano (2 dirigenti e un impiegato) e 139 di Terni, 95 operai e 44 impiegati. Nel documento l’azienda afferma che non vi sono i presupposti per programmare “misure atte a fronteggiare le conseguenze sul piano sociale”. La procedura – che secondo la normativa ha un termine di 75 giorni – è stata avviata sulla scorta della cessazione definitiva dell’attività, conseguente alla messa in liquidazione della società. Le organizzazioni sindacali Nazionali e Territoriali si riservano un’analisi dei contenuti e delle motivazioni addotte.
I dipendenti della Treofan hanno ricevuto la solidarietà dai loro colleghi della Sangemini-Amerino che si sono presentati alle portinerie con casse di acqua.
“Qui non ci sono due vertenze separate, qui ci sono centinaia di lavoratori e di famiglie di uno stesso territorio ai quali stanno togliendo il lavoro. Dobbiamo lottare insieme per far sì che chi ci governa difenda le nostre fabbriche e il nostro futuro – sostengono i dipendenti di Acque Minerali d’Italia che sono in sciopero da due giorni, per difendere gli 86 posti di lavoro messi seriamente a rischio dalla proprietà, il gruppo Ami della famiglia Pessina.
Questa mattina hanno caricato in macchina alcune casse di quell’acqua che vogliono continuare a produrre e l’hanno portata ai cancelli della Treofan, per la quale la multinazionale Jindal ha annunciato la chiusura. I lavoratori dell’azienda chimica sono usciti tra gli applausi dei loro colleghi e si sono stretti in un abbraccio, purtroppo solo virtuale, per il rigoroso rispetto delle regole di sicurezza per il Covid.
“Dobbiamo unire le nostre lotte – hanno detto i rappresentanti delle due Rsu – perché qui in gioco c’è un intero territorio e due fabbriche che ne hanno fatto la storia. E allora tutta l’Umbria deve capire che si sta decidendo un pezzo del suo futuro e fare pressione insieme a noi su chi deve imporsi a livello istituzionale, per impedire questo vero e proprio saccheggio”.