“Questo giocatore era a terra, perdeva sangue dagli occhi, dal naso e dalla bocca.Era svenuto, accanto a lui nel raggio di 30 metri c’era solo un’altra persona.Mi sono rivolta a questa persona in modo concitato e quella partita non me la scorderò più.A questo ragazzo io ho detto:ma cosa hai fatto?Questo ragazzo mi ha risposto – io non ho fatto nulla.Ed è partito un pugno, un colpo che è arrivato sulla mia tempia destra.Barcollando sono riuscita a rientrare negli spogliatoi.Negli spogliatoi ho perso conoscenza.L’ambulanza mi ha soccorso e sono stata portata in ospedale insieme all’altro ragazzo.Sono stata ricoverata 20 giorni. Dopo 20 giorni non siamo riusciti ad arrivare ad una diagnosi certa:avevo dei problemi all’occhio, dei problemi all’orecchio.Ho girato per vari ospedali, a Roma, addirittura a Boston e il verdetto è stato uno:ho perso la vista all’occhio destro e l’udito all’orecchio destro”.
Il racconto drammatico è quello di Elena Proietti, assessore allo sport del Comune di Terni, ex arbitro di calcio.Un racconto reso durante la trasmissione “Non è l’Arena”, La 7, condotta da Massimo Giletti.
“Io mi sono sentito abbandonata – ha aggiunto la Proietti – ho cominciato a fare l’arbitro a 15 anni.quella dell’AIA (associazione italiana arbitri) la consideravo una seconda famiglia.Sono stata 20 giorni in ospedale, non si è visto nessuno, ho ricevuto un paio di chiamate il primo giorno,mi sono sentita davvero abbandonata.L’unica cosa che mi è stata chiesta è stato il referto di gara per il giudice sportivo mentre io ero ricoverata in ospedale”.
Interviene Massimo Giletti che ha alle sue spalle due foto di Elena Proietti che la ritraggono con l’occhio nero e con una benda sullo stesso occhio.”Queste foto guardatele bene – afferma Giletti – sono la vergogna di un Paese normale.Quello che è grave è che non è stato condannato nessuno.Questa storia deve diventare una battaglia.Siamo difronte a un caso che io vorrò seguire.Perché qualcuno ci deve spiegare come una donna debba pagare un prezzo altissimo.Rispetto tutte le sentenze ma mi stupisco di una cosa del genere”.
“La cosa più grave – aggiunge Carolina Morace, ospite anche lei insieme a Gianluca Paparesta e a Ivan Zazzaroni, direttore del Corrire dello Sport e a Giovanni Minoli – è che questa persona è stata coperta da tutti gli altri.Qui siamo proprio all’antisport”.
QUALCUNO HA PAGATO?
“Ad agosto del 2016 – racconta la Proietti – è arrivata a casa la richiesta di archiviazione, naturalmente abbiamo fatto opposizione, abbiamo trovato dei nuovi testimoni tra i quali un giocatore della squadra avversaria che era accanto a me nel momento in cui è successo il fatto ma il GIP ha dichiarato che, incontrovertibilmente, io ho preso un pugno da quella persona ma non è stato volontario”. “il giocatore, data la giovane età – aggiunge la Proietti – ha avuto 5 anni di squalifica e 3 anni di Daspo, che oggi è scaduto e l’anno prossimo questo signore tornerà a giocare”.
E’ una vicenda sulla quale Giletti non vuol passare sopra.Probabilmente se ne riparlerà nelle prossime settimane, se non già domenica prossima visto che ha chiamato in causa il presidente dell’AIA, Marcello Nicchi.
“Le saremo vicini noi” conclude Giletti.
La Proietti, che è ancora tesserata AIA, ha smesso di arbitrare.Ora gli arbitri li valuta, è un osservatore.
Dell’episodio, avvenuto a Quadrelli il 7 dicembre 2014, la partita era Real Quadrelli-Trevana,gara di prima categoria, si occupò Ivano Mari, con un ampio resoconto su Terni in Rete.
Questa mattina Marcello Nicchi, presidente degli arbitri, è intervenuto a UNO MATTINA, chiedendo scusa ad Elena Proietti ed esprimendole piena solidarietà (dopo 4 anni!).