Nessuna novità dal Ministero, nessuna novità, e ne dovrebbe avere, nemmeno dalla Sgl Carbon e dal suo liquidatore Marco Petrucci. Nessuna novità, al momento, nemmeno da Michele Monachino, l’ad di Elettrocarbonium, che non è reperibile, e nessuna novità nemmeno dai sindacati e dalle istituzioni. Venerdì però con la programmata Conferenza dei servizi, qualcosa si dovrebbe chiarire, soprattutto nei confronti della bonifica. E non sarà una cosa da poco per il sito narnese.
Sul tavolo v’è qualche contrasto: il Piano di bonifica presentato da Sgl Carbon prevede, ai sensi di legge, una “messa in sicurezza permanente per area a destinazione industriale”. Il Comune vorrebbe, invece, condizionare l’approvazione del Piano ad un vincolo di “continuità produttiva”, pretesa, che, a parere di Sgl Carbon, è illegittima.
Il Comune di Narni però, condizionando la bonifica ad un vincolo di continuità produttiva, cerca di esercitare maggiori pressioni sulla Sgl Carbon, perché ceda il sito gratuitamente e metta in condizioni nuovi imprenditori, o anche il vecchio, di riprendere la marcia dello stabilimento. Questo comportamento, che a dire il vero è solo del sindaco Francesco De Rebotti e non della Regione, porterebbe automaticamente tutti davanti al Tar perché la Sgl Carbon vuole pagare gli oneri di bonifica ma solo quelli che può “governare”, come dire che si appellerebbe al principio che “chi inquina paga” e non pagherà anche per coloro che inquineranno. E presentarsi al Tar significherebbe tempi biblici per qualsiasi decisione.
L’obiettivo della Sgl Carbon e del suo liquidatore Marco Petrucci è, insomma, oltre all’ovvio rispetto delle leggi, anche di mettere in campo tutte le iniziative che sblocchino qualsiasi ostacolo in una eventuale ulteriore cessione del sito e dell’attività. A venerdì, allora, dove si spera in un accordo complessivo almeno sulla bonifica.