Tutti ci domandiamo se dalle urne che si chiuderanno alle 23 di questa sera uscirà una Umbria non più governata dalla sinistra. La risposta è che è molto probabile (se non certo) che questo accada e questo senza nemmeno stare a fotografare chi ha avuto più spettatori nelle proprie piazze (più affollate, comunque, quelle di destra rispetto a quelle di sinistra) piuttosto facendo riferimento ai numeri, e i freddi numeri non mentono. La destra ha già conquistato questa regione lo scorso 26 maggio quando ci siamo espressi per le elezioni europee. La Lega ha ottenuto qui un risultato clamoroso toccando il 38,2% dei consensi (una percentuale ben più alta rispetto a quella ottenuta a livello nazionale 34,3%). Limitandoci ad aggiungere le percentuali dei voti ottenute da Fratelli d’Italia (6,6%) e da Forza Italia (6,4%), la coalizione che sostiene Donatella Tesei nella candidatura alla guida della regione parte da un rassicurante 51,2% dei consensi.
Dalla parte opposta il Partito Democratico il 26 maggio si fermò al 24% e il Movimento 5 stelle al 14,6%. Sommando la percentuale dei voti ottenuti da La Sinistra (2,1%) , la coalizione che appoggia Vincenzo Bianconi parte dal 40,7%. In area centrosinistra si potrebbero far confluire anche le percentuali dei voti ottenute da +Europa (2,7%) e Europa Verde (1,8%). Il totale arriverebbe al 45,2%
Peraltro la destra già governa le città di Perugia e Terni e governa anche Foligno, Spoleto, Orvieto, Todi. Amministra più del 60% degli umbri. Quindi il cambio è già stato preannunciato con largo anticipo.
La sorpresa, dunque, sarebbe se vincessero PD e 5 stelle.
E sembra davvero improbabile che nel giro di pochi mesi il risultato possa essere stravolto. Dovesse accadere, oltre ad essere un miracolo, sarebbe il frutto di questo esperimento umbro che ha messo insieme, all’ultimo momento, il Partito Democratico e il Movimento 5 stelle. Per stato di necessità. Anche perché se la battaglia è sempre 3 contro 1 contro 1, come hanno dimostrato tutte le recenti elezioni amministrative e regionali, il risultato è già scontato: vincono sempre i 3 (Lega-FDI-FI) contro coloro che vanno in ordine sparso. Questa “innaturale” alleanza PD-5 Stelle, dunque, è necessaria se costoro vogliono almeno provare a rendere meno scontata la vittoria della destra nelle future competizioni elettorali. Certo qui in Umbria la situazione è disperata. Si viene da una inchiesta giudiziaria che ha obbligato la presidente Marini a dimettersi, ci sono stati arresti eccellenti, Bocci su tutti , c’è stato poco tempo per riorganizzarsi e il sacrificato Vincenzo Bianconi è in campo da un mese. Troppo poco. Né si può pensare a un voto di opinione positivo sul governo, anch’esso in campo da poche settimane.
Però sarà la dimensione di questa (eventuale) sconfitta a dire se questa alleanza ha possibilità di consolidarsi e di espandersi. Il discorso sarebbe scontato nel caso di una vittoria. Cioè il distacco fra le due coalizioni ci dirà se questa alleanza è stata più o meno apprezzata e il giudizio, inevitabilmente, riguarderà anche il governo di Roma. Fermo restando che non potrà essere il voto di 700 mila umbri ( e nemmeno tutti andranno a votare) a obbligare Giuseppe Conte a dimettersi.
Comunque, seggi aperti fino alle ore 23. Un minuto dopo , con gli exit poll, già avremo le risposte alle nostre domande.