Saranno circa 5mila le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici – accanto a quelli della conoscenza (scuola, università, enti di formazione e ricerca) – chiamati alle urne per il rinnovo delle Rsu i prossimi 5-6-7 aprile.
Di questo appuntamento elettorale si è parlato ieri nel corso dell’iniziativa promossa dalla Fp Cgil di Terni all’hotel Michelangelo, con la partecipazione della segretaria generale della Fp Cgil nazionale Serena Sorrentino.
“Sarà una grande festa per la democrazia nei luoghi di lavoro” ha detto Sorrentino intervenendo davanti alla platea composta dalle candidate e dai candidati Cgil (129 in tutto) di tutti gli enti chiamati al rinnovo delle rappresentanze sindacali.
“Per noi è prima di tutto fondamentale che la partecipazione sia anche questa volta altissima (l’ultima volta votò oltre il 75% degli aventi diritto, ndr) perché crediamo fortemente nel ruolo strategico delle Rsu e nella loro indipendenza. Inoltre, questo voto può rappresentare una straordinaria occasione per rimettere al centro dell’attenzione la necessità di un rafforzamento dei servizi pubblici, attraverso un piano straordinario di assunzioni stabili. Perché investire nel pubblico, attraverso il Pnrr ad esempio, senza però immettere nuove forze e competenze nel sistema è un modo surrettizio per favorire l’avanzata del privato”.
Sul palco, insieme alla segretaria nazionale e ai rappresentanti locali di Fp Cgil (Giorgio Lucci, segretario provinciale e Tatiana Cazzaniga, segretaria regionale) e Camera del Lavoro (Claudio Cipolla), si sono alternate le voci di candidate e candidati dei vari settori: Sandra Cascioli (educatrice dei servizi comunali all’infanzia di Terni), Iolangela Cattin Cosso (azienda ospedaliera di Terni), Sabina Spagnoli (Agenzia delle entrate di Terni), Mattia Nannurelli (Usl Umbria 2), Cinzia Rossi (Comune di Narni) e Cristiana De Angelis (Tribunale di Terni).
Tutte le testimonianze hanno raccontato delle difficoltà affrontate in questi anni, segnati dalla pandemia, per mantenere alto il livello del servizio pubblico, nonostante il costante indebolimento della pubblica amministrazione dovuto in primo luogo alle mancate assunzioni.
“Da qui al 2026, anno entro il quale andranno spese le risorse del Pnrr – ha detto ancora Serena Sorrentino – nel nostro paese oltre 1 milione di lavoratrici e lavoratori pubblici andranno in pensione. Parliamo di un terzo del personale in servizio. È chiaro – ha concluso la segretaria – che senza una svolta radicale attraverso un grande piano assunzionale il sistema andrà incontro ad una crisi irreversibile e non sarà più in grado di garantire i servizi essenziali per la cittadinanza. La Cgil è da sempre impegnata in difesa del valore universale dei servizi pubblici, ecco perché è importante che la nostra organizzazione esca rafforzata da questa prova elettorale”.