Uno pensa: beh adesso si vedranno, ne ragioneranno, trarranno magari delle conclusioni. O quantomeno si diranno che è ora di fare un passo avanti, che dopo un anno dalle batoste il Pd ternano reagirà, sentirà la voce di coloro che alle primarie di domenica scorsa hanno, nonostante tutto, mandato un segnale di fiducia e rappresentato: serve un’opposizione seria e strutturata, capace di costruire un’alternativa di governo, anche a livello locale. Loro sperano che la sinistra sappia reagire e, prima di tutto, che denro la sinistra sia il Pd a “mettere la testa a posto”.
Invece silenzio assoluto.
Eppure il messaggio è chiaro: a votare per le Primarie in provincia di Terni sono andati in 8.564. A Terni città i votanti sono stati 3.754 e di questi 2.751 si sono espressi per Zingaretti segretario: il 69,2 per cento. Da dicembre in qua, ossia in due mesi e mezzo, le cose sono cambiate anche nel Pd umbro quando fu eletto segretario regionale Gian Piero Bocci con il 63% delle preferenze contro il 37% dell’altro candidato Walter Verini.
Alle primarie di domenica 3 marzo chi alle regionale votò Verini ha appoggiato Zingaretti; Giampiero Bocci, e con lui molti dei big (o ex big?) si sono schierati con Martina. In sostanza c’è stato un ribaltone, il che non significa che adesso debba succedere chissà quale terremoto. Anche perché sennò andrebbero subito a farsi benedire i tanti buoni propositi di andare oltre le liti, le divisioni, le guerre interne. La maggioranza che guida il Pd ternano dovrebbe porsi il problema di dare una risposta a chi, votando Zingaretti, chiede una svolta nella direzione del Partito. Se la meritano o no un minimo di attenzione i 3.754 che hanno votato per Zingaretti? Nessuno sente l’esigenza, a esempio, di dire qualcosa a quelli di Marmore? E sì, perché alla sezione di Marmore spetta a questo punto il titolo di roccaforte della gente di sinistra che chiede serietà. Tanto per dire: Zingaretti ha avuto a Marmore 103 voti su 113 votanti: 91,2 per cento. Il record in provincia di Terni (ma forse in tutta l’Umbria) se si considera che più o meno alla sua altezza si sono piazzati i zingarettiani di Porchiano (89,5%) e in Comune di Terni quelli di Collestatte (87,5%) e Piediluco (83,2%).
Marmore si sa è una frazione che, come dice Sandro Piccinini segretario del Circolo Pd, ex consigliere comunale, “E’ terra di resistenza e di sinistra”. Uno zoccolo duro davvero, se si considera che alle comunali della débacle il Pd, li. ha preso 115 voti, ossia il 30%, e che quando si è votato per il segretario regionale Marmore ha riposto al propria fiducia in Verini che ottenne 99 voti su 104. “Anche se comunque – aggiunge Piccinini – non è che qui manchino i problemi e alcuni che sono di sinistra votano la Lega per la faccenda degli immigrati…”. Le campagne della paura evidentemente riescono a far breccia.
E’ per questo, ad esempio, che c’è bisogno di costruire proposte parlandone con i cittadini, di realizzare qualcosa di nuovo su radici antiche, le radici di una sinistra che non è scomparsa. Nemmeno a Terni. Lo ha dimostrato l’affluenza alle primarie Pd e, ancor prima, quella civile, dignitosa e incoraggiante riunione della gente di sinistra a piazza della Repubblica, che ha trovato in quell’occasione il cemento nell’antifascismo e nella difesa della libertà.