Il Referendum tra i lavoratori della ex Novelli per dire sì o no alla ipotesi di accordo raggiunta fra Alimenti Italiani e sindacati è al centro di una interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, presentata dal Movimento 5 Stelle,
“Ho appena deposto – fa sapere il senatore pentastellato, Stefano Lucidi –
una interrogazione con carattere d’urgenza, per chiedere se le procedure referendarie seguite nei giorni scorsi siano, a giudizio del Ministro Poletti, corrette, e se tale votazione sia da invalidare. Il paragone con il contestuale referendum svolto da Alitalia è a dir poco imbarazzante, così come, gridano vendetta le immagini dei lavoratori costretti a votare sul cofano di una macchina.
Intanto, nemmeno a farlo apposta, il Tribunale di Terni ha dichiarato il fallimento dell’azienda madre, il gruppo Novelli, titolare del primo concordato fallimentare.
Ora, staremo a vedere – scrive il senatore Lucidi – che tipo di ripercussioni si avranno sulla cessione di questo gruppo fatta a Dicembre dello scorso anno e se ci sarà una ripercussione a catena su tutta la procedura, e quindi sulla nuova proprietà.
Tutta la vicenda, e il referendum da ultimo lo testimonia, è stata gestita in maniera sbagliata sia dai sindacati locali e nazionali, che dalle istituzioni politiche, mettendo in evidenza ancora una volta che c’è bisogno di interlocutori nuovi eliminando le intermediazioni sindacali.”
Ecco il testo integrale dell’interrogazione del Movimento 5 Stelle
Premesso che,
in data 13 aprile 2017 è stato firmato, presso il Ministero dello sviluppo economico, Unità di Gestione delle Vertenze, un pre-accordo sindacale relativo la vertenza del gruppo Ex-Novelli ora Alimentitaliani s.r.l.; tale accordo sindacale è stato poi posto al vaglio dei lavoratori del gruppo mediante l’istituto del referendum aziendale;
il referendum si è svolto in ciascuno dei siti aziendali del gruppo negli orari e nelle giornate inizialmente fissati: sabato 22 aprile 2017 alle ore 8:00 presso il sito di Casata (Terni), alle ore 9:00 presso il sito di Amelia (TR), alle ore 11:00 presso il sito di Terni e alle ore 13 presso il sito di Spoleto;
il referendum è proseguito poi nella giornata di mercoledì 26 aprile presso il sito di Cisterna di Latina (LT);
considerato che:
nella mattina di sabato 22 aprile è stato effettuato lo spoglio delle urne già chiuse nei siti di Amelia e Casata; a fine giornata sono stati resi noti i risultati parziali dei siti umbri;
interi siti aziendali sono conseguentemente andati alle urne conoscendo i risultati dei siti che avevano già votato; a parere degli interroganti è da considerarsi paradossale la situazione verificatasi durante il voto del sito di Cisterna di Latina, in quanto diventato fondamentale alla luce dei voti fino a quel momento ottenuti. Il voto di Cisterna di Latina si è poi manifestato con una grande componente astensionista, presumibilmente perché gravava sui lavoratori di quel sito la responsabilità dell’intera azienda;
considerato inoltre che:
l’istituto del referendum non è considerato dallo Statuto dei lavoratori come strumento di democrazia diretta obbligatorio, ma una volta scelto come mezzo di espressione si richiedono precise modalità di svolgimento che garantiscano ai lavoratori partecipanti le prerogative costituzionali, ovvero tutte le condizioni per poter esprimere il voto in segretezza, indipendenza e adeguatezza;
sono disponibili in rete numerosi regolamenti per la conduzione di referendum aziendali, relativi a vertenze varie succedutesi nel corso degli anni; regolamenti estremamente rigorosi in termini, ad esempio, di nomina dei presidenti di seggio, di scrutatori e di procedure di conduzione del referendum stesso;
si è recentemente concluso il referendum sull’accordo Alitalia, anch’esso multisito; in questo caso, giustamente, lo spoglio è avvenuto alla fine del turno elettorale;
considerato infine che,
risulta agli interroganti che notizie di stampa e immagini disponibili in rete rivelano come la votazione effettuata nel sito di Terni sia avvenuta in condizioni non conformi a quanto richiesto dallo Statuto dei lavoratori. Le immagini mostrano chiaramente lavoratori costretti a votare appoggiati su un cofano di una autovettura, all’esterno dei reparti aziendali;
si chiede di sapere:
se il Ministro interrogato ritenga che la gestione e lo svolgimento del referendum di cui in premessa siano da considerarsi rispettosi dei principi enunciati dallo Statuto dei lavoratori e delle prerogative costituzionali e se, di conseguenza, lo stesso sia da ritenersi valido;
se intenda intraprendere iniziative di competenza affinché siano richiamati alle loro responsabilità i funzionari e delegati sindacali e siano chiarite le modalità seguite per la gestione del referendum stesso;
quale regolamento e quale procedura siano stati utilizzati per la conduzione del suddetto referendum e se risulti che i lavoratori siano stati messi al corrente delle corrette modalità di votazione.
FALLIMENTO NOVELLI
Il Tribunale di Terni, intanto, ha dichiarato fallito il gruppo Novelli. Il che, non dovrebbe cambiare di molto la sostanza delle cose, visto che, nel frattempo, è passato di mano. Il tribunale ha anche nominato un curatore nella persona di Marco Bartolini.