Fabio Fazio lascia la Rai e passa a Warner Bros Discovery con un accordo quadriennale. Ad ufficializzarlo è una nota della società che annuncia che il conduttore sarà protagonista sul canale Nove dove debutterà già dal prossimo autunno.
Nelle prossime settimane – si spiega – “saranno annunciati i progetti che lo vedranno coinvolto e il ruolo che avrà, grazie al suo talento e alla sua esperienza, nello sviluppo in Italia del gruppo Warner Bros Discovery, uno dei principali operatori media a livello mondiale”. Del progetto farà parte Luciana Littizzetto, legata a Fazio da uno storico sodalizio.
Il trasloco di Fazio era nell’aria da qualche settimana, il conduttore ha praticamente anticipato il suo allontanamento dalla nuova Rai di destra visto che aveva un contratto in scadenza che non gli sarebbe stato rinnovato.
I primi a commentare l’uscita di Fazio sono stati Matteo Salvini e Maurizio Gasparri.
Salvini ha twittato la notizia commentandola con un chiarissimo “Belli Ciao”, riferito anche alla Littizzetto.
Gasparri invece ha scritto, altrettanto ironicamente: “Propongo di lasciare vuoto lo spazio televisivo mettendo un’immagine fissa al posto di Fazio. Come si può immaginare una televisione pubblica senza Fazio e senza i suoi dibattiti notoriamente equilibrati e privi di accenti polemici? Se Fazio se ne va Rai 3 lo sostituisca con qualche ora di silenzio senza trasmissioni, nessuno è pari a Fazio, nessuno potrebbe sostituirlo. Tanto nomini nullum par elogium” (a così gran nome nessuna lode è pari).
E comunque è scandaloso che tutti i governi (di centro, di centrosinistra, perfino dei migliori e ora di centrodestra) abbiano l’ossessione di occupare la Rai. E’ indegno di un paese civile. Dovrebbe prevalere (come in tutti i campi) la meritocrazia e non l’essere adatto a quel posto perché si è etichettati politicamente. Quanto alla Tv dovrebbero prevalere la qualità, la competenza e, perché no, il successo di ascolti che ha una persona, sia egli un giornalista o un conduttore. Insomma, il direttore del TG1 non dovrebbe essere nominato sulla base della sua casacca politica. Lo stesso dicasi per un direttore di Rete. Altrettanto scandaloso è il fatto che la politica si senta in dovere di mettere bocca su quanto accade a Sanremo piuttosto che al Concertone. Ma la politica non ha qualcosa di più importante cui pensare piuttosto che a Rosa Chemical?
E poi diciamola tutta , nell’era di Internet e dei social, la Tv è diventata vecchia, addirittura superata. Ha molto meno importanza rispetto a 20 anni fa. Lo stesso pubblico che la guarda è diminuito. Gli ascolti, salvo grandi eventi, si sono polverizzati sia per i programmi che per i TG. Quindi anche questa ossessione dovrebbe venire meno. Soprattutto i giovani non la guardano la Tv oppure guardano i Talent e le serie sulle piattaforme, che sono molto più avanti della politica e sui quali la politica (per fortuna) non può imporre i suoi veti o la sua ideologia.
Quanto a Fazio, a Discovery guadagnerà molto più che alla Rai , questa è la legge del mercato. E, dunque, non siamo di certo preoccupati per lui. E’ tutto il sistema che va cambiato. Qui, invece, si passa da un’occupazione all’altra. Era una brutta cosa (con quegli altri) resta una brutta cosa oggi (con questi altri).