Da azienda decotta e da svendere a gioiello di famiglia. In pochi mesi il miracolo è riuscito a un manager che con la città aveva poco a che fare essendo perugino e vivendo a Corciano ma che questa città ha imparato a conoscere e ad amare. Non lo dice chi scrive ma lo dice lui stesso, Federico Ricci che, nel suo breve ma intenso periodo di permanenza a Terni, si è trovato benissimo e della città conserva un ricordo bellissimo.
Quando aveva preso in mano FarmaciaTerni era il mese di febbraio del 2019 e si presentò così: “Questa missione mi riempie di orgoglio sono un tecnico in forte sintonia con questo azionista. I primi atti saranno quelli di studiarmi le carte per poi mettere in campo alcuni interventi per il bene dell’azienda. Azienda da salvare, risanare e rilanciare. La situazione è difficile e per questo c’è bisogno del contributo straordinario di tutti, ma è anche una situazione che si presta a grandi potenzialità. Il mio primo obiettivo – ha aggiunto – è di riportare serenità nell’ambiente, con i lavoratori e le lavoratrici, con i cittadini, che sono anche i nostri clienti, quelli che decidono delle nostre sorti. Noi faremo di tutto per migliorare l’azienda ma faccio un appello ai ternani: abbiate un moto di solidarietà, tornate a preferirci, tornate ad acquistare da noi per riportare questa azienda ad essere orgogliosa della città e viceversa”.
Quando ha lasciato, in pratica, era dicembre 2019, perché aveva ricevuto una chiamata alla quale non poteva rispondere di no, quella della neo-governatrice Donatella Tesei che lo voleva al suo fianco, come capo di gabinetto.
Dunque, in circa 10 mesi l’azienda che l’anno precedente aveva perso 617 mila euro, che la precedente amministrazione voleva vendere, ha chiuso l’esercizio 2019 (come scriviamo in altra pagina del giornale) con un utile dopo le imposte di 300 mila euro. Situazione che si consolida anche nel primo trimestre del 2020.
“Un risultato incredibile – commenta Federico Ricci – certificato da altre persone, ed è ancora più bello perché i numeri sono i miei ma lo dice un altro amministratore (il professor Scarpellini, ndr) , un risultato che assume ancora più valore. Passare da oltre 600 mila euro di perdita ad un utile per il comune di Terni di 400 mila euro (300 mila euro più i 92 di affitto e i 5 di canone) e poi passare da 2 milioni di euro di debito a zero debiti, è un risultato davvero straordinario, non ci avrebbe creduto mai nessuno. Devo dire che l’abbiamo fatto tutti insieme dal consigliere al cittadino, alla stampa perché è stato un anno magico dove non abbiamo litigato , mai fatto polemica, mi fa veramente piacere per la città di Terni.”
“Devo dire – aggiunge Federico Ricci – che abbiamo lavorato tanto , assicuro che oggi da capo di gabinetto della presidente lavoro quanto lavoravo per le farmacie di Terni perché le farmacie mi hanno davvero ‘massacrato’ la vita perché in un anno abbiamo fatto quello che si doveva fare in 3/4/5 anni. Quello odierno era un risultato atteso per il 2022. Abbiamo fatto 3 anni in uno come quelli che devono recuperare gli anni scolastici.”
“Questo è un risultato molto importante per Terni – ribadisce l’ex amministratore unico – perché Terni è sempre identificata come una città in decrescita, in declino, grigia, invece io ho trovato una città che aveva tanta voglia di riscatto, tanto passionale, una città vera che si è stretta intorno a questa azienda come se fosse una delle poche cose che gli erano rimaste. E questa è anche la ricetta del successo delle farmacie comunali perché se i ternani non fossero venuti tutti i giorni a comprare le medicine da noi, non sarebbe stato possibile, e questo lo dico con un pizzico di commozione.”
Resta però il risultato straordinario per cui a Federico Ricci non possiamo non chiedere se abbia doti da mago, possegga la bacchetta magica.
“Come in tutte le aziende che ho gestito la ricetta è stata questa: lavorare su tutti i singoli aspetti, dal particolare alla cosa più importante.Abbiamo ricontrattato dalla ditta che faceva le pulizie al fornitore più importante. La stessa sera che io facevo il piano di rientro, con un fornitore, per 1 milione di euro, parlavo con il tecnico dei computer e gli chiedevo tot ero di sconto su un anno.
Altro segreto è fare un progetto industriale credibile, solido e seguire sempre quello: il nostro era di 28 pagine dove c’era scritto quello che avremmo fatto, non un libro dei sogni. Poi , chiaramente, all’inizio devi avere grandi rapporti con le banche che ti devono sostenere, con i fornitori perché devono credere in te quando non ci crede nessuno e poi devi convincere il personale che la sfida si può fare, si può vincere, tenendo insieme tutto dai sindacati al personale, al consiglio comunale, alla città, alla stampa, perché se tu mi scrivi un articolo cattivo, il cittadino può dubitare che quel progetto sia valido. Non sono dettagli, sono cose importanti.”
Ricci ricorda ancora i primi giorni a Terni. “La situazione era disperata. Io pensavo di fare due diligence, il piano industriale, di appurare l’entità delle perdite, se il comune non le avesse ripianate mi sarei dimesso e l’azienda sarebbe fallita. Invece il Comune ci ha creduto, ha ricapitalizzato e oggi gli ridiamo di più di quello che ci hanno messo, come ha scritto Scarpellini. Adesso l’azienda è lì, a disposizione della città, è un gioiellino, se la città tutta deciderà di tenerla la si terrà, se la città tutta deciderà di valorizzarla in quota parte, si valorizzerà in quota parte, se la città deciderà di venderla si venderà, però oggi vale soldi veri, vale 11 milioni di euro, non 200 mila euro come volevano darci per qualche farmacia. A decidere sarete voi ternani”.
Oggi Federico Ricci è il capo di gabinetto di Donatella Tesei, un ruolo fondamentale e di enorme prestigio ma rivendica con orgoglio quanto fatto a Terni: “restituisco un patrimonio enorme che era perso, missione compiuta”.
Riproponiamo l’intervista realizzata con Federico Ricci nel dicembre 2019 quando annunciò che avrebbe lasciato Farmacia Terni