Clima politico accesissimo all’indomani delle decisioni prese dal sindaco Leopoldo Di Girolamo di ridimensionare la squadra di governo e, soprattutto, di avviare la procedura per il piano di riequilibrio finanziario attraverso il quale spalmare i debiti del Comune di Terni.
Su questo punto le opposizioni vanno all’attacco. Ieri mattina, Movimento 5 Stelle e I Love Terni hanno annunciato un esposto alla Corte di Conti e alla Procura della Repubblica per quel che riguarda i debiti accumulati nella gestione delle mense dei servizi educativi.
Marco Cecconi, Fratelli d’Italia , invoca le dimissioni del sindaco e l’arrivo di un commissario.
“Chi ha provocato il danno – sostiene Cecconi – non può e non deve gestire l’emergenza conseguente. Per questo ho chiesto in consiglio comunale – e ribadisco – che sindaco e giunta devono andare a casa ed è necessario e urgente l’arrivo di un commissario prefettizio.
L’entità della situazione debitoria reale, sicuramente superiore alle cifre che sono finora trapelate, continua ad essere tenuta nascosta. E tanto basterebbe. Ma, soprattutto – aggiunge Cecconi – a rendere completamente inaffidabile Di Girolamo, il suo assessore al bilancio e l’intera compagine di governo (o ciò che ne resta) è la menzogna consapevole a cui sono ricorsi finora, in questi primi due anni e mezzo di consiliatura: bilancio di previsione dopo bilancio di previsione (2014, 2015 e 2016), assestamento dopo assestamento, consuntivo dopo consuntivo, nonostante tutte le reiterate censure dei Revisori dei Conti, sistematicamente ignorate.”
Paolo Crecimbeni sostiene che ” le dichiarazioni programmatiche del Sindaco prive di progettualità, senza una sola idea nuova, sono state la pietra tombale di una gestione amministrativa male iniziata e destinata a fare il peggio per la città se non si conclude al più presto.
Milioni di debiti fuori bilancio sono un sintomo inequivocabile.
La procedura di predissesto è stata inventata dal governo Monti, becchino della economia italiana.
Con tale procedura, se venisse approvata, i debiti creati dal malgoverno del PD e soci saranno pagati con i beni di tutti i cittadini. Sarebbe un furto legalizzato!
Paghi chi ha sbagliato – afferma Crescimbeni – e se chi ha sbagliato non ha i soldi, faccia una colletta tra i propri elettori che hanno voluto tutto ciò. Chieda solo ai suoi e non a tutti, non anche a chi non ha voluto questa amministrazione né le precedenti, tutte fallimentari. Di Girolamo, se vuole il bene di questa città, faccia un passo indietro”.
La risposta del sindaco Di Girolamo e dell’assessore al Bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, è arrivata nel pomeriggio, sul sito istituzionale.
“Il piano di riequilibrio dei conti del Comune di Terni, compreso l’accertamento dei debiti fuori bilancio, è un atto di responsabilità nei confronti dell’Ente e della città, un atto che va al di là di questo mandato amministrativo ma guarda al futuro. Affossarlo – scrivono Di Girolamo e Piacenti D’Ubaldi – ancora prima di entrare nel merito della vicenda, senza aver visto le carte, è un atto di irresponsabilità nei confronti della comunità. E’ il ribadire di non essere forza di governo, di non aver capacità amministrativa. Noi chiediamo alla politica, tutta la politica, di misurarsi, sull’amministrazione della città”.
“Noi non minimizziamo la situazione finanziaria, riteniamo però che possa essere affrontata utilizzando il Piano pluriennale di riequilibrio che è una procedura prevista dalla legge, uno strumento pienamente legale, sottoposto a verifiche terze. A tutt’oggi non ci sono elementi di merito che giustifichino il commissariamento dell’Ente. L’arrivo di un commissario non avviene per i desiderata di qualcuno – precisano sindaco e assessore – ma per una procedura amministrativa ben precisa, disciplinata dal Testo Unico, agli art. 244 e seguenti. Registriamo anche in questo caso che in una parte dell’opposizione ci sia una grande ignoranza su contenuti e procedure, trovando così conferma alla parole del sindaco di Parma, che ha parlato di arrivisti ignoranti.
Ora non è il momento di azzardare cifre, non è serio sparare numeri. L’esatto ammontare dei debiti fuori bilancio sarà definito quando sarà completata l’istruttoria tecnica da parte delle direzioni competenti. E’ stata questa amministrazione a chiedere una ricognizione al centesimo. Noi porteremo questa ricognizione, con tutte le carte, in consiglio comunale, in una ottica di totale trasparenza. Noi ci assumiamo tutte le responsabilità del caso, non giochiamo allo sfascio, ci assumiamo responsabilità politica e amministrativa di una operazione che vuole dare un futuro all’Ente perché operazioni di dissesto vero e proprio andrebbero a penalizzare l’operatività del Comune di Terni per decenni, al di la della sua conduzione politica. Il nostro obiettivo è quello di un sano, proficuo, definitivo riequilibrio di bilancio, nell’ottica di una prosecuzione del livello dei servizi cittadini e di sostegno alla comunità ternana, anche tramite il Patto di sviluppo Regione – Comune che ci attendiamo a varare”.
“C’è un atteggiamento preconcetto che viene da una parte dell’opposizione – concludono Di Girolamo e Piacenti D’Ubaldi – un voler processare a tutti costi il passato e presente amministrativo, un passato peraltro che ha visto il succedersi di governi politici diversi. Ci rimettiamo al giudizio e all’operato di ogni organo dello Stato, ci poniamo fin da subito in un percorso amministrativo pienamente rispettoso di ogni singolo paragrafo di legge, ad iniziare dal Testo unico degli enti locali che all’art. 194 disciplina il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, individuandone la legittimità, per l’acquisto di beni e servizi, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l’Ente, nell’ambito dell’espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza”.