“Non posso integrare ciò che ad oggi è ancora virtuale.”
Il presidente del consiglio comunale Francesco Ferranti risponde alle critiche mossegli dagli esponenti della opposizione.
“”Il Presidente del Consiglio – scrivono Gentiletti (Senso Civico) Simonetti (M5S) , Angeletti (Terni Immagina) e Filipponi (PD) e la vice presidente del consiglio comunale Patrizia Braghiroli (M5S)- non facilita il lavoro dell’aula e degli uffici tecnici: la proposta di istituire un regolamento generale delle entrate, sebbene già predisposto dagli uffici, non sarà discusso al prossimo Consiglio comunale . Ll consiglio comunale – aggiungono – convocato dopo molto tempo per la prossima settimana, non conterrà all’ordine del giorno la discussione e approvazione di un regolamento generale delle entrate, che dagli uffici tecnici è stato già predisposto, su mandato delle terza commissione e che la conferenza dei presidenti aveva richiesto.Tale decisione, assunta dal presidente Francesco Maria Ferranti, comporterà la decadenza del beneficio della retroattività dello stesso regolamento, in quanto non approvato entro il 31 marzo dell’anno corrente. Il predetto strumento normativo è stato richiesto dal Ministero in sede di approvazione del piano di bilancio riequilibrato e persegue come obiettivi quello di monitorare le entrate, dare una disciplina trasparente ed uniforme, favorendo la giustizia sociale e combattendo l’evasione tributaria che affligge il nostro comune.
Ora emerge che per un cavillo, ovvero la mancata trasmissione dell’atto all’ufficio di presidenza, lo stesso non potrà essere inserito. Le responsabilità vengono rimpallate fino a coinvolgere il segretario generale. La decisione è comunque di competenza e quindi di responsabilità della presidenza e risulta oltremodo incomprensibile, visto che l’ultima conferenza dei capigruppo – alla presenza dello stesso segretario generale e della dirigente – aveva dato mandato al presidente di inserire l’atto all’ordine del giorno e con lo stesso si era impegnato a trasmetterlo.La decisione di non discutere e non approvare l’atto entro il 31 marzo – concludono Gentiletti, Simonetti, Angeletti, Filipponi e Braghiroli – con l’effetto che non sarà operativo fino al 2020, manifesta l’inadeguatezza dell’attuale amministrazione nel suo complesso a dare risposte concrete e di rottura rispetto al passato, senza avere pregiudizio per chi le propone. Spiace notare che di tutto ciò si renda complice anche il presidente del Consiglio comunale.”
“Premetto che provo un certo imbarazzo a rispondere a una nota così scomposta che dimostra la scarsa conoscenza del regolamento e delle procedure amministrative, non delle minoranze tutte ma da chi ha ispirato questa sterile polemica (il consigliere Gentiletti) giocando sugli equivoci – replica il presidente del consiglio comunale, Francesco Ferranti.”
“Gli inserimenti d’urgenza all’ordine del giorno – precisa Ferranti – vengono fatti quando sussistono scadenze perentorie e non è questo il caso. Nonostante ciò sono stato io stesso, come i verbali della conferenza dei capigruppo riportano, a manifestare il mio intendimento di integrare l’odg dei prossimi consigli con la modalità dell’urgenza poiché il regolamento sulle entrate, così come la commissione edilizia, sono adempimenti importanti per la città. I capigruppo hanno tutti condiviso questo mio punto di vista. Ad oggi, però, alla chiusura degli uffici, nessuno di questi atti era nelle disponibilità della presidenza e , quindi, a norma di regolamento, non mi è possibile integrare all’ordine del giorno o inviare in commissione ciò che ad oggi è ancora virtuale. Se arriveranno, come auspico, farò ciò che a mio avviso è utile alla città, ovvero integrerò per i prossimi consigli. Peraltro – conclude Ferranti – essendovi tre sedute, se arriveranno domani, non sarà necessaria nemmeno la procedura d’urgenza.”
Il capogruppo del Partito Democratico, Francesco Filipponi ha precisato la sua posizione: “sul regolamento delle entrate auspico che la questione si possa risolvere entro il termine utile per la retroattivtà – ha dichiarato. La responsabilità del ritardo è imputabile, anche e soprattutto, all’esecutivo che non ha prodotto gli atti necessari alla trasmissione, nei tempi utili per la convocazione del consiglio comunale di lunedì, martedì e mercoledì. Spero – ha concluso Filipponi – che nelle prossime ore scaturisca una soluzione per l’integrazione dell’ordine del giorno con il regolamento delle entrate che può essere presentato anche come proposta dei consiglieri comunali.”