Respinge al mittente le critiche piovute dall’opposizione su una presunta pratica spartitoria nelle nomine delle municipalizzate o partecipate, il Presidente del consiglio comunale, Francesco Ferranti:”quando questa critica arriva da chi ha fatto davvero lottizzazione, più o meno selvaggia, per alcuni decenni, appare evidente a tutti che siamo difronte a critiche strumentali, le opposizioni farebbero meglio a sollecitare l’amministrazione comunale su tematiche come il decoro urbano, la pressione fiscale, la questione ambientale, quella occupazione, l’emergenza abitativa, piuttosto che su ciò che la legge consente a chi amministra”.
Era stato Alessandro Gentiletti (Senso Civico) a bocciare l’iniziativa di Ferranti:”ha presentato un atto con il quale si prevede espressamente – ha detto – che, da ora in poi, obbligatoriamente, i rappresentanti degli enti partecipati dovranno decadere con l’elezione del nuovo sindaco e rispondere, quindi, a logiche politiche”.
“La legge consente a chi amministra – ribadisce Ferranti – di rivedere gli indirizzi politici nelle aziende partecipate o municipalizzate. E’ evidente a tutti – aggiunge Ferranti – che all’interno delle partecipate le cose non sono andate come dovevano soprattutto anche per scontri importanti fra l’ente proprietario e la dirigenza delle partecipate, vedi Farmacia Terni” per questo “si è pensato di fare un nuovo indirizzo politico come prevede il Testo Unico degli Enti Locali.Abbiamo semplicemente esercitato una prerogativa che viene attribuita alla amministrazione che si insedia”.
Di “falsa semplificazione del regolamento per le nomine dei vertici delle partecipate” parla Valentina Pococacio del Movimento 5 stelle secondo la quale si tratta di “una semplificazione fasulla che non fa altro che eliminare dei paletti dell’attuale regolamento per liberarsi le mani per spartirsi politicamente le poltrone.”
“Fra ciò che consente di fare la legge a chi amministra – rivendica il Presidente del consiglio comunale – c’è quello di stabilire di rivedere gli indirizzi politici per fare le nomine nelle partecipate o nelle municipalizzate.Anche per quanto riguarda le parentele abbiamo rispettato ciò che la normativa nazionale prevede ovverosia evitare che in queste nomine vi siano parenti entro il terzo grado di affinità del sindaco e dei membri dell’esecutivo”.
LA VIDEOINTERVISTA CON FRANCESCO FERRANTI