Fidanzati terribili, spietati e senza scrupoli.
Nove reati, alcuni perpetrati con efferata crudeltà e lucidità, sono stati contestati a due giovani fidanzati ternani, appena più che 20enni, disoccupati e nullafacenti: tre rapine, due delle quali ai danni di anziane signore, furti in abitazione, in esercizi commerciali e in strada, alcuni commessi con la complicità di altre tre persone (il padre della ragazza ed una giovane coppia di amici). Varie le tecniche dai terribili fidanzati: in un’occasione le due coppie a bordo di un’auto si sono affiancate ad una vettura guidata da una donna e approfittando di un rallentamento, le due ragazze sono scese ed hanno cominciato a malmenare la vittima dal finestrino aperto, ad insultarla per aver “adocchiato” uno dei due ragazzi, che nel frattempo era sceso dall’auto ed aveva rubato la borsa della malcapitata; una sera, nel parcheggio coperto di Piazza San Francesco, hanno oscurato le telecamere, tagliato i fili elettrici delle sbarre e tentato di scassinare le casse; in un negozio hanno rubato al titolare il borsello contenente 10.000 euro; in strada hanno strappato la collana d’oro dal collo di una signora; per due volte, in altrettante occasioni, hanno tentato di sfondare il portone d’ingresso di due appartamenti, uno abitato da un’anziana signora che li ha sorpresi al rientro, facendoli fuggire; in un’occasione sono riusciti ad entrare nella casa di un’anziana, carpendo la sua fiducia e facendosi offrire un caffè, mentre le portavano via tutto quello che potevano arraffare. Un’escalation di violenza e sfrontatezza, spiegano gli investigatori, che ha raggiunto il suo apice il 21 luglio, quando hanno fatto irruzione in casa di un’anziana disabile, che in quel momento si trovava da sola, l’hanno imbavagliata e legata al letto, rubato tutto l’oro, soldi e oggetti di valore. Hanno poi tentato di vendere la refurtiva in vari compro-oro cittadini, senza riuscirvi.
Tutto è emerso grazie alle accurate e meticolose indagini della Polizia, coordinate dal Pubblico Ministero Barbara Mazzullo, che hanno fatto sì che il GIP del Tribunale di Terni Federico Bona Galvagno ordinasse la misura di custodia cautelare per reati contro il patrimonio, misura che è stata eseguita dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e dalla Squadra Mobile, gli stessi uffici che dall’inizio dell’estate avevano raccolto elementi e prove che avevano portato alla denuncia dei due e anche all’arresto: lui, infatti, è stato tradotto presso il carcere di vocabolo Sabbione mentre lei, incinta, agli arresti domiciliari. Indagati i loro tre complici.
AGGIORNAMENTO
Nell’interrogatorio di garanzia davanti al Pm, Barbara Mazzullo, i due fidanzati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Lei è difesa dall’avvocato Francesco Mattiangeli, lui dall’avvocato Massimo Carignani.