Si è riunito oggi il Coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria alla presenza del Segretario Generale Simone Liti e del Segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli.
I lavori si sono aperti con la relazione del Segretario regionale Emilio Trotti che si è soffermato sull’Accordo di programma di Arvedi Acciai Speciali Terni, spendendo parole di elogio per le prime assunzioni dei lavoratori Tct da parte di Arvedi stessa. Dalla discussione è emerso che, se da una parte c’è da esprimere soddisfazione per l’assunzione in Ast dei primi venti lavoratori provenienti da Tct che conferma la bontà della parola data a suo tempo dal Cavalier Arvedi, dall’altra c’è bisogno di accelerare i tempi per la firma dell’accordo di programma per l’attuazione e la discussione del piano industriale. Per questo, insieme alle segreterie Nazionali, è stato richiesto e sollecitato un incontro in sede ministeriale per fare il punto della situazione e realizzare quanto necessario. Il Coordinamento Fim-Cisl Umbria ritiene importante la decisione dell’Europa con la misura Hard to Abate, per chi come il sito di Terni vuole rigenerarsi attraverso l’idrogeno, ma allo stesso tempo è di fondamentale importanza sciogliere il nodo discarica e ancora non è chiaro come l’amministrazione comunale di Terni intenda procedere con la bonifica della stessa, questione fondamentale per mettere a terra il miliardo di euro di investimenti e per il prosieguo delle attività di Ast.
Così come è determinante in termini di competitività intervenire a livello governativo per abbattere il costo dell’energia che rischia di penalizzare fortemente le aziende italiane.
“Come Coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria – si legge in una nota – continueremo a seguire le vicende affinché l’accordo di programma ci consegni una fabbrica sostenibile da un punto di vista ambientale, economico e sociale, mettendo in sicurezza il sito di Terni da un punto di vista economico, produttivo e occupazionale. Continueremo a seguire tutte le altre questioni aperte nelle Aziende presenti nel territorio ternano affinché venga garantito un lavoro sostenibile, sicuro e con la giusta retribuzione”.
Il coordinamento di Terni della Fim Cisl ha sottolineato come “la transizione nell’automotive interessa il territorio” e non può che “esprimere preoccupazione per la filiera del tubo marmitta che con l’avvento dell’elettrico rischia di perdere molti posti di lavoro. Già ci è stato annunciato dalla Forvia il superamento al 2026 di alcune lavorazioni che potrà interessare l’uscita dal ciclo produttivo di alcune unità con contratto somministrato”.
Il Coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria “ha valutato positivamente le richieste che saranno avanzate per il rinnovo del CCNL Federmeccanica/Assistal in scadenza il 30 giugno 2024, una piattaforma normativa ed economica che rappresenta i nuovi bisogni dei metalmeccanici e che da un valore al lavoro.
Sono significativi gli obiettivi di miglioramento salariale, di estensione della copertura economica per chi non ha la contrattazione aziendale, di rafforzamento delle relazioni sindacali e di partecipazione, di riduzione dell’orario di lavoro e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, di rafforzamento del Welfare sanitario e previdenziale, della formazione e dell’inquadramento professionale, di riduzione della precarietà nei rapporti di lavoro, dei temi sulla salute e sicurezza e sulla normativa degli appalti, d’introduzione delle nuove tutele per disabili e patologie gravi, delle politiche di genere”.
Infine, è stato osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime sul lavoro dopo il grave incidente accaduto a Firenze venerdì 16 febbraio.
“La logica del massimo ribasso – è stato ribadito – ha un effetto che il Governo non può più trascurare: scaricare sui più deboli gli effetti del risparmio sui costi in relazione al profitto penalizzando le loro condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Non esistono lavoratori di serie A e serie B, occorre dare pari dignità a chiunque operi nei luoghi di lavoro. Il Coordinamento di Terni sostiene la posizione della Cisl su salute e sicurezza: serve un patto di responsabilità che impegni governo, istituzioni, enti preposti e parti sociali per una strategia nazionale di prevenzione sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro, impegnandosi a promuovere la piattaforma di dieci punti nella mobilitazione avviata in questi giorni”.