“Una grande soddisfazione, un gioia”. Fabrizio Pacifici, presidente dell’organizzazione non governativa, “Aiutiamoli a vivere” parla con un filo di voce all’indomani dell’udienza che Papa Francesco ha concesso all’associazione. Mercoledì 20 aprile , infatti, 130 persone fra adulti e bambini sono stati invitati da Papa Francesco all’udienza in Piazza San Pietro.
L’occasione è stata data dal trentennale del disastro nucleare di Chernobyl avvenuto il 26 aprile 1986. 50 i bambini bielorussi accolti temporaneamente in Italia dall’associazione presso famiglie di Terni, Mozzanica, Urgnano e Filago (Bergamo) e Padova.
“La sveglia , mercoledì, è suonata molto presto, alle 5 – afferma Pacifici – con due pullman abbiamo raggiunto Roma. Alle 8,30 eravamo in Piazza San Pietro, i nostri posti erano proprio vicini al Papa; l’udienza è iniziata alle ore 10”.
“Il Papa – ricorda Pacifici – ci ha ringraziato per quello che facciamo e poi ha salutato i bambini in russo”.
“Quando è sceso in mezzo alla folla di fedeli il Papa ha preso in braccio e baciato il bambino di soli 4 mesi di una famiglia di Terni; per tutti è stata una grande giornata, una grande emozione; la tensione si è sciolta soltanto quando è finita l’udienza, quando ci siamo ritrovati a consumare un pranzo frugale a Villa Pamphili”.
“E’ la seconda volta che siamo ricevuti in udienza da un Papa; la prima volta è stata nel 1991, eravamo in 18, e dopo quella visita nacque la Fondazione; chissà cosa dobbiamo aspettarci dopo questo incontro; ci auguriamo – dice Pacifici – un ulteriore sviluppo dell’attività della Fondazione”.